Coronavirus, la Procura di Milano chiude gli uffici al pubblico

Lombardia
Foto di archivio (ANSA)

Al fine di evitare la diffusione del contagio, nei prossimi giorni le varie attività di interfaccia col pubblico sono state trasferite online. Questa mattina in Tribunale è stato rinviato il processo Ruby Ter 

Al fine di evitare la diffusione del contagio da coronavirus, la Procura di Milano, guidata da Francesco Greco, ha deciso di chiudere l'accesso al pubblico a tutti gli uffici e alle segreterie dei pm, trasferendo per i prossimi giorni le varie attività di interfaccia con gli utenti - principalmente avvocati - online. (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI)

Attivo solo sportello Urp

Da quanto si apprende, verranno trasferiti sui canali online tutti "i rapporti con l’utenza" solamente degli uffici della Procura. Rimarrà attivo un solo 'front office' come interfaccia fisica per il deposito e il ritiro degli atti, lo sportello Urp (Ufficio relazioni col pubblico) dell'ingresso principale di corso di Porta Vittoria. Si cercherà anche di limitare la presenza di persone nei corridoi della Procura e solo chi avrà uno specifico appuntamento, giustificato volta per volta, potrà accedere agli uffici. Anche i pagamenti degli atti saranno effettuati per via telematica.

Gli altri provvedimenti

Anche l'Ufficio notificazioni, esecuzioni e protesti (Unep) del tribunale - che si occupa, tra le altre cose, degli sfratti - ha dato indicazione di "inviare una mail" per "qualsiasi richiesta/informazione diretta ai funzionari/ufficiali giudiziari". In un altro ufficio, ancora dell'Unep, si legge che per qualsiasi richiesta di informazioni "su notifiche ed esecuzioni", sia civili che penali, si dovrà passare sempre per l'invio di una e-mail, senza contatti diretti coi funzionari. Un altro servizio di "controllo degli atti esteri" è stato dirottato, invece, verso la sportello centrale dell'ingresso di corso di Porta Vittoria, dotato del vetro come "presidio di sicurezza". E in un altro ufficio ancora si prega "di entrare una alla volta" e di mantenere "una distanza di sicurezza" di almeno due metri. Misure analoghe a quelle prese dai vertici del Palazzo di Giustizia di Milano per le udienze sono state disposte anche dal Tar della Lombardia. Nel frattempo, in una comunicazione del Tribunale di Lodi si legge che gli "sfratti" nei dieci comuni del Lodigiano che fanno parte della cosiddetta 'zona rossa' "fissati nei prossimi giorni e per tutta la durata delle restrizioni del Ministero della Salute, saranno rinviati d'ufficio per impossibilità ad accedere ai luoghi". 

"Ufficio non può permettersi di andare in quarantena"

Sulla gestione del Palazzo di Giustizia durante l’emergenza coronavirus, si è tenuta questa mattina una lunga riunione tra i vertici degli uffici giudiziari milanesi, dell'amministrazione penitenziaria lombarda, anche col presidente dell'Ordine degli avvocati di Milano Vinicio Nardo. Ogni giorno, negli uffici della Procura passano circa 200 avvocati e ogni anno vengono prodotti circa 600mila atti. “Questo ufficio non può permettersi di andare in quarantena, se uno si ammala", ha spiegato Greco. Già oggi alcuni lavoratori provenienti dalle 'zone rosse' non hanno potuto presentarsi in Procura.

Rinviato processo Ruby ter

Questa mattina, in tribunale è stata rinviata l’udienza del processo Ruby ter in quanto, tra magistrati, imputati e avvocati, in aula erano presenti decine di persone, "una situazione ambientale che contrasta con la circolare della Corte d'Appello di Milano" relativa all’emergenza sanitaria di questi giorni, ha spiegato il procuratore aggiunto Tiziana Siciliano.
Rinviati anche altri procedimenti, per i quali si pensa a udienze a porte chiuse.

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