Air Italy, presidio dei lavoratori all'aeroporto di Malpensa e a Olbia

Lombardia
Foto di archivio

I dipendenti della società messa in liquidazione si sono radunati nei pressi dell'area dei check-in della compagnia e di Qatar Airways. Le stesse iniziative sono in programma anche nella città sarda

Dopo il sit-in della scorsa settimana, i lavoratori di Air Italy, la compagnia messa in liquidazione in bonis dagli azionisti, si sono riuniti questa mattina per un nuovo presidio nei pressi dell'area dei check-in di Air Italy e Qatar Airways all’aeroporto di Malpensa. Al Terminal 2, invece, è in corso un’assemblea. Le stesse iniziative sono in programma anche presso l’aeroporto di Olbia, con le organizzazioni sindacali di categoria di Cgil Cisl e Uil che chiedono ai soci di trovare una soluzione che consenta alla compagnia di poter proseguire l’attività. Al momento, sono a rischio 1.450 dipendenti, di cui oltre mille nello scalo milanese, per i quali è scattata la procedura di licenziamento. La ministra delle infrastrutture e trasporti, Paola De Micheli, ha convocato per il 20 febbraio un tavolo al quale parteciperanno i sindacati, la Regione Sardegna e la Regione Lombardia.

L'assemblea al Terminal 2

Ha preso il via al Terminal 2 di Malpensa l'assemblea dei lavoratori di Air Italy. Oltre 250 dipendenti si sono riuniti nella palazzina di Sea per dire "non vogliamo essere liquidati", come recita uno striscione. Rosario Caciuottolo, esponente della Uilt-Uil, ha spiegato: "Abbiamo ricevuto 1.500 lettere che debbono diventare 1.500 volti e 1.500 famiglie da rispedire al mittente. Nessuno di noi, in 30 anni, ha mai assistito a un'operazione di una tale veemenza e violenza, nessuno di noi se la merita, dobbiamo difendere il nostro Paese, il nostro reddito, il nostro diritto di lavoratori. In un minuto ci hanno riservato un torto e noi vogliamo che ci restituiscano il nostro posto di lavoro e la nostra dignità, ne abbiamo il diritto".

Air Italy: "Nessuna lettera di licenziamento è stata inviata"

La società smentisce di aver inviato lettere di licenziamento ai propri dipendenti. Un portavoce ha affermato: "Air Italy in liquidazione smentisce categoricamente quanto affermato da Rosario Caciuottolo della Uilt-Uil. Nessuna lettera di licenziamento è stata inviata a nessuno".

Assemblea anche a Olbia

Almeno 200 dipendenti di Air Italy si sono riuniti anche nell'aula magna del dipartimento di Economia del Turismo, all'interno dell'aeroporto Costa Smeralda di Olbia, per una nuova assemblea convocata insieme ai sindacati. Il personale ha già attivato un presidio permanente nell'hangar aziendale adiacente all'aerostazione dal primo giorno in cui gli azionisti hanno deciso la messa in liquidazione in bonis della società. Due le questioni che sono state affrontare nell'assemblea di Olbia: da una parte le richieste da presentare domani ai capi gruppo del Consiglio regionale che riceveranno dipendenti e sigle in occasione della seduta dell'Aula dedicata alla crisi di Air Italy; dall'altra, la fattibilità della trasferta di una delegazione a Roma giovedì 20 quando la ministra De Micheli incontrerà i sindacati e i rappresentanti delle regioni Sardegna e Lombardia. 

Le parole del segretario generale della Filt-Cgil di Varese

Della questione ha parlato il segretario generale della Filt-Cgil di Varese, Luigi Liguori: "Ci troviamo di fronte a una situazione che nessuno avrebbe potuto immaginare. E la cosa più grave è il tradimento di un attore fondamentale, più di tutti gli altri: la politica. Che ha sottoscritto nel 2016 un impegno preciso, nel quale i lavoratori lasciavano in campo molto di se stessi in cambio di un rilancio da parte degli azionisti. poi, partendo da piani sbagliati, sono mancate in questi anni le risorse. C'erano nel piano 50 aeromobili e 10 milioni di passeggeri, questa era un'opportunità fondamentale, ma non è stato realizzato", le sue parole.
E ancora: "Da più di anno a tutti i livelli stiamo sollecitando la politica l'ultima lettera è di 20 giorni fa. Nonostante il forte ritardo non abbiamo alternative: è la politica che dovrà prendere in mano il ‘sistema', perché siamo l'unico Paese sviluppato senza una compagnia di bandiera. Il primo vettore del nostro Paese è un low cost, che ha portato via tutto quello che poteva portare via, magari con le risorse dei territori", ha aggiunto Liguori.
Il segretario generale della Filt-Cgil ha poi concluso: "Il trasporto aereo produce il 4 per cento del Pil e non ha una protezione adeguata, il massimo che fanno i governi è allontanare il problema e noi siamo stanchi di questa situazione. Ora la soluzione deve essere di sistema, con regole certe per tutti, che debbono essere rispettate anche dalle compagnie estere, non solo da quelle italiane".

Il segretario provinciale della Fit-Cisl: "Dovete stare uniti"

Gli fa eco il segretario della Fit-Cisl di Varese e provincia, Gaetano Cannisi: "Dovete stare uniti. Domani c'è una riunione importante con un presidio sotto la Regione Lombardia, vi dovete fare sentire tutti insieme. Altri colleghi dell’indotto avranno presto i vostri stessi problemi, non si può andare avanti così. In questa situazione bisogna esserci ed essere numerosi il problema non va risolto con la cassa integrazione ma con un posto di lavoro a cui abbiamo diritto", le sue parole.
Secondo un esponente della Usb, invece, "la soluzione deve essere un intervento pubblico, la cassa integrazione deve servire a questo, per creare una soluzione di sistema, serve un tavolo unitario di tutto il trasporto aereo per il recupero occupazionale".

Il 25 febbraio al centro dello sciopero nazionale

"Il 25 febbraio Air Italy sarà nostro malgrado la reginetta dello sciopero" e per quell'occasione i dipendenti indosseranno tutti la stessa maglietta acquistata al prezzo di 5 euro. Lo ha detto Rosario Caciuottolo della Uilt-Uil aggiungendo che "al peggio non c'è mai limite e persino in Alitalia sono rimasti a bocca aperta dopo aver sentito il trattamento che ci hanno riservato" .
E ancora: "La politica può intervenire per fare tutto - ha aggiunto - mettendo in campo possibili soluzioni come l'amministrazione straordinaria". A suo avviso "bisogna azzerare tutto e prendere tempo per trovare una soluzione alternativa alla liquidazione in bonis".
"Per la mobilità - spiega Caciuottolo - servono 75 giorni e l'azienda deve dire come pensa di procedere".
I prossimi appuntamenti sono per domani dalle 9 alle 15, con due presidi contemporanei davanti alla Regione Lombardia e alla Regione Sardegna. A Roma il 20 ci sarà a Roma il presidio davanti al Mit in occasione del tavolo al Ministero e i dipendenti da Cagliari "arriveranno in nave passando la notte a bordo", è stato spiegato. Per iI 25 è convocato poi lo sciopero nazionale del trasporto aereo.

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