Treno deragliato a Lodi, una passeggera: “Siamo stati miracolati”. VIDEO

Lombardia

La donna, che si trovava sul convoglio per una trasferta di lavoro, ha commentato l'accaduto all'uscita del pronto soccorso dell'ospedale di Lodi, dove le è stata diagnosticata una contrattura cervicale 

"Siamo stati fortunati, miracolati, sembrava di stare sulle montagne russe", sono queste le prime parole di Chiara, 30 anni, psicologa di Milano, che per una trasferta di lavoro questa mattina era a bordo del Frecciarossa 1000 deragliato in provincia di Lodi. La donna ha parlato all'uscita del pronto soccorso dell'ospedale di Lodi, dove le è stata diagnosticata una contrattura cervicale. (DIRETTA - FOTO)

La ragazza: “Un salto e la locomotiva si è staccata”

Chiara ha poi raccontato che "non ci sono state scene di panico, siamo rimasti tutti molto composti. Io stavo dormendo. C'è stato un botto poi il treno si è mosso molto e ci siamo fermati, poi diversi sballottamenti. Mi sono svegliata, sono cadute le valigie dalle cappelliere ma io sono rimasta aggrappata al mio posto con tutte le mie forze. Non abbiamo capito subito cosa stava succedendo, sembrava di stare sulle montagne russe, saranno stati 40 secondi ma sono sembrati 10 minuti". La giovane psicologa, che ha detto di occuparsi di sicurezza nei luoghi di lavoro e questa mattina era diretta ad Arezzo, ha poi aggiunto: "Il terrore è arrivato dopo qualche ora, all'inizio era solo adrenalina. Il convoglio ha fatto un salto, poi la locomotiva si è staccata ed è andata dall'altra parte rispetto al senso di marcia. Abbiamo spaccato il vetro ma poi siamo scesi dalla porta. Solo allora ci siamo accorti che la testa del treno si era staccata ed era dall'altra parte della casetta. Abbiamo pensato siamo stati fortunati, miracolati. Nel mio vagone eravamo in tre e stiamo tutti bene. Adesso voglio solo tornare a casa".  

Un ragazzo sul treno: "Credevo di essere morto"

"Credevo di essere morto. Non riesco a descrivere quel che è accaduto, non me ne rendo ancora conto. Il treno andava velocissimo, forse ai trecento chilometri all'ora. All'improvviso ho sentito una botta violenta. Un boato fortissimo". È invece il racconto di un giovane di 21 anni, straniero, che viaggiava nella seconda carrozza, vicino al finestrino, insieme con un amico, in una testimonianza raccolta dall'edizione online del quotidiano piacentino Libertà. "Ci siamo stretti forte la mano per evitare di cadere - ha aggiunto il giovane – Il vagone si è ribaltato e noi, in attesa dei soccorsi, siamo usciti attraverso un buco per metterci in salvo. Per un quarto d'ora, purtroppo, siamo rimasti bloccati a bordo. Credevo di essere morto. Sono musulmano, ho chiuso gli occhi e ho pregato".

Il racconto del ragazzo seduto davanti al 21enne

"Ero nella carrozza con altre persone e a un certo punto abbiamo sentito un grosso rumore, il treno è deragliato e ci siamo trovati sottosopra, c'è stato un po' di panico, pensavamo che fosse finita, se ti ribalti con un treno a 300 km all'ora non pensi che rimani lì a parlare", è invece il racconto del 28enne Alex Nuvoli che sedeva davanti al 21enne. "Davanti a me viaggiava un ragazzo e a un certo punto, quando è successo tutto, mi ha detto 'penso sia finita'. Gli ho detto 'forse hai ragione' e ci siamo tenuti la mano, poi ci siamo guardati e ci siamo detti 'siamo salvi', abbiamo poi iniziato ad aiutarci, chi prendeva lo zaino, io con il computer facevo luce, poi abbiamo provato a rompere le porte e siamo riusciti a rompere un finestrino prendendolo a calci e a sgattaiolare fuori insieme. Quando ci siamo alzati - aggiunge Nuvoli - abbiamo trovato tutto chiuso, grosso fumo, puzza di zolfo, abbiamo trovato un finestrino mezzo rotto, lo abbiamo preso a calci e siamo usciti, poi siamo stati nel piazzale ad aspettare i soccorsi. Non è stata una bella esperienza ma possiamo raccontarla e quindi - conclude - va bene".

L'addetta al bar: "Scoppiati tutti i finestrini"

"Io e miei colleghi di lavoro ci trovavamo nella carrozza numero tre, quella dove si trova il bar. Abbiamo sentito un grosso botto, le luci che si spegnevano e il treno che ha cominciato a vibrare. Sono scoppiati tutti i finestrini. La mia collega è stata sbalzata all'interno del bagnetto di servizio e io mi sono riparata la testa sotto la vetrina finché il treno non si è fermato". E' la testimonianza di Micaela, 24 anni di Domodossola, addetta al bar del Frecciarossa deragliato questa mattina nel Lodigiano. La ragazza, impiegata da due anni sulla stessa tratta, ha riportato delle lievi contusioni ed è stata dimessa dal pronto soccorso di Codogno. "Il treno si è fermato dopo un bel po' - prosegue la giovane -, sono passati almeno due o tre minuti. Quando siamo scesi è stato abbastanza traumatico, perché abbiamo subito pensato al nostro collega della ristorazione, che si trova nella carrozza numero uno attaccata alla motrice sbalzata fuori dai binari. Abbiamo pensato al peggio. Lui lo abbiamo trovato. Chi si trovava alla guida invece non ce l'ha fatta", conclude la 24enne.  

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