Estorsioni, incendio a gruppo immobiliare nel Milanese: tre arrestati

Lombardia
Foto di Archivio (ANSA)

Le indagini erano cominciate nel marzo del 2019: scoperta un'organizzazione attiva nella zona di San Giuliano Milanese e nel sud di Milano, composta da persone legate alla criminalità di tipo mafioso

I carabinieri hanno arrestato tre persone con le accuse di tentata estorsione e incendio ai danni del gruppo "Immobiliare Luce" con sede a San Donato Milanese. Le indagini erano cominciate nel marzo del 2019 dopo tre incendi dolosi ai danni dell'azienda e hanno scoperto un'organizzazione attiva nella zona di San Giuliano Milanese e nel sud di Milano, composta da persone legate alla criminalità di tipo mafioso, dedite al racket e autori degli attentati incendiari a fini estorsivi. Gli arresti sono avvenuti a San Giuliano Milanese, San Donato Milanese, Busto Arsizio, e Occhiobello (Rovigo). 

La ricostruzione degli inquirenti

Il primo incendio, che aveva dato il via alle indagini, era avvenuto il 14 marzo del 2019. Inequivocabile l'origine dolosa, con il ritrovamento di una tanica con del liquido infiammabile. Il 2 aprile il titolare era stato avvicinato, davanti al suo ufficio, da un uomo, a volto scoperto, che gli aveva imposto di dare 150mila euro da consegnare "a chi sai tu". L'imprenditore aveva rifiutato ed erano proseguiti gli incendi: il 27 maggio 2019, con un raid quasi di matrice militare, all'interno di un cantiere della società erano stati bruciati due grossi camion per il movimento terra, del valore di quasi 300mila euro. Sul posto, molti reperti che lasciavano intendere la preparazione degli autori: bombolette di gas, taniche di benzina e stracci utilizzati come innesco. Il 4 giugno, a San Giuliano Milanese, in un altro cantiere era stato dato alle fiamme un container adibito a ufficio vendite degli appartamenti. L'imprenditore - hanno spiegato i militari - non aveva mai ceduto alla richiesta di denaro e aveva denunciato quanto accaduto ai carabinieri, fornendo una collaborazione determinante allo sviluppo delle indagini. Non erano mancate le minacce: "Mi manda la Stidda. Prepara 150mila euro entro 15 giorni. E tu sai a chi rivolgerti", le parole pronunciate da uno degli arrestati, un 39enne. Gli altri sono un 47enne e un 52enne.

 

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