Secondo il testimone ci sarebbe stato anche un altro "avvicinamento" a Fadil "in una discoteca", sempre da parte di una "ragazza, ma non ricordo chi" che "le disse che c'era la possibilità di avere fino a 500mila euro" per non parlare del 'bunga-bunga'
Imane Fadil, una delle testimoni chiave del caso Ruby, morta il primo marzo 2019 per una grave malattia, "mi parlò di due ragazze che l'avevano avvicinata fuori dal Tribunale, in un bar vicino, e da loro le era stata proposta una cifra, che non ricordo, per il silenzio" sulle serate ad Arcore. Lo ha raccontato, testimoniando nel processo Ruby ter a carico di Silvio Berlusconi e altri 28 imputati, un consulente immobiliare che ha detto di aver conosciuto e frequentato, specialmente nel 2012, quando erano in corso i processi Ruby e Ruby bis, la modella di origine marocchina. L'offerta di denaro, aveva già detto il teste in indagini, proveniva "da Berlusconi" attraverso le ragazze. Il teste, Alessandro Ravera, ha chiarito che ci sarebbe stato anche un altro "avvicinamento" a Fadil "in una discoteca", sempre da parte di una "ragazza, ma non ricordo chi" - una ragazza ospite delle serate a Villa San Martino, così come le altre due del primo "avvicinamento" - che "le disse che c'era la possibilità di avere fino a 500mila euro" per non parlare del 'bunga-bunga'.
L'atto dell'inchiesta
Già nell'atto di richiesta di costituzione come parte civile nel processo Ruby ter, presentato dall'allora legale della modella, morta all'ospedale Humanitas per una forma di aplasia midollare, si parlava di "minacce, tentativi corruttivi e pressioni per la revoca della costituzione di parte civile" e "da parte di soggetti imputati nel presente procedimento, Berardi Iris e Guerra Barbara". Il testimone, tuttavia, rispondendo alle domande del pm Luca Gaglio e dell'aggiunto Tiziana Siciliano ha spiegato di non ricordare quali fossero le ragazze che, stando ai racconti dell' epoca di Fadil, l'avevano avvicinata con proposte di soldi. Ha confermato, comunque, dopo che gli è stato riletto il verbale da lui reso in indagini, che il denaro proposto sarebbe dovuto arrivare "da Berlusconi". Soldi in cambio di silenzio, perché "quello che aveva visto ad Arcore doveva nasconderlo, ma lei disse che voleva andare per la sua strada e dire, invece, ciò che aveva visto". Le due ragazze che l'avevano avvicinata vicino al Tribunale "avevano ricevuto denaro, mi disse, erano testimoni dei processi".
Il racconto di Fadil
Fadil gli avrebbe anche riferito "che le erano stati proposti 5mila euro per fermarsi a dormire" a Villa San Martino all'epoca delle serate del 'bunga-bunga', "ma lei aveva rifiutato e se ne era andata". Le cifre che le ragazze potevano aspirare ad avere per il silenzio come testimoni "erano grosse cifre, diceva lei, anche 100mila euro e fino a 500mila euro". La modella avrebbe anche raccontato all'amico, oggi teste, "che Ruby aveva ricevuto dei milioni". Gli parlò anche di "macchine, appartamenti" per le 'olgettine', "a qualcuna veniva pagata anche l'università". L'aggiunto Siciliano ha chiesto al testimone di fare da "tramite" su quello che raccontava Fadil, "che non c'è più purtroppo", e l'uomo ha detto: "Quando sentiva le testimonianze delle altre, che non dicevano la verità, la sua reazione era di rabbia assoluta, lei non aveva soldi, la sua famiglia non poteva aiutarla, si arrabattava con qualche serata in discoteca".
"A lei e Risso tre milioni di euro"
Nel processo c'è stato anche il racconto di Antonio Matera, ex socio di Luca Risso (ex compagno di Ruby) nella gestione della discoteca Albikokka, a Genova. Risso "mi disse che l'operazione per incassare tre o quattro milioni con lei era riuscita, la cifra finale ricevuta era sui tre milioni" e con quei soldi arrivati "da Berlusconi" andò a "vivere in Messico" dove fece "investimenti immobiliari". E ancora: "Risso era innamorato dei soldi, gli interessava Ruby perché gli avrebbe portato soldi". Inoltre, Risso "mi diceva che sperava di recuperare dei soldi per andare a vivere in Sud America, diceva 'così non faccio niente, me ne sto tranquillo'". Secondo Matera, "Risso sapeva benissimo che Ruby era minorenne, si faceva forte di questo perché così sarebbe riuscito a prendere i soldi dell'operazione con Ruby, operazione che gli riuscì perché si trasferirono in Messico". Parte del denaro incassato da Karima El Mahroug e dall'allora compagno, infatti, secondo i pm, sarebbe servito anche per l'acquisto di un ristorante con annesso pastificio e due edifici con mini-alloggi per operatori del settore turistico a Playa del Carmen. Risso gli raccontava ancora che "lui avrebbe gestito i soldi di Ruby, lei li prendeva e lui li gestiva, mi diceva che era il colpo della sua vita", ha detto ancora rispondendo alle domande dell'aggiunto Tiziana Siciliano e del pm Luca Gaglio.
I presunti versamenti
Già nella scorsa udienza, una giornalista inglese aveva raccontato in aula che Ruby per tacere sulle serate ad Arcore con Berlusconi avrebbe incassato "sei milioni di euro", stando a quanto a lei riferito da Marysthell Polanco. A parlare di presunti versamenti milionari a Ruby e Risso era stato, prima di morire in una clinica svizzera, anche l'ex legale di Karima, l'avvocato Egidio Verzini. Ruby, disse ai media il legale, avrebbe ricevuto "un pagamento di cinque milioni di euro eseguito tramite la banca Antigua Commercial Bank di Antigua su un conto presso una banca in Messico" e in particolare due milioni "sono stati dati a Luca Risso" e tre "sono stati fatti transitare dal Messico a Dubai e sono esclusivamente di Ruby".