Milano, tangenti all'Ortomercato: torna libero l'ex dg di Sogemi

Lombardia
Il tribunale di Milano (Agenzia Fotogramma)

Il Gip ha ritenuto sia venuta meno l'esigenza cautelare del pericolo di reiterazione del reato: "Stefano Zani – scrive il giudice – non ha più possibilità di esercitare poteri, adottare atti amministrativi e gestire risorse pubbliche"

Torna libero l'ex direttore generale della Sogemi, Stefano Zani, arrestato dalla Squadra mobile di Milano il 19 novembre scorso nell'ambito di un'inchiesta su una presunta corruzione all'interno dell'Ortomercato meneghino. Lo ha deciso il Gip Carlo Ottone De Marchi che ha revocato gli arresti domiciliari, accogliendo l'istanza della difesa sulla base del fatto che è venuta meno l'esigenza cautelare del pericolo di reiterazione del reato.

La decisione del Tribunale

Per il giudice, infatti, non c'è più "l'attualità del rischio di reiterazione dei reati, a seguito della sospensione dell'indagato dagli incarichi di natura pubblica, della cessazione del rapporto di lavoro con So.Ge.Mi spa". Zani, scrive il Gip, allo stato non ha più "possibilità di esercitare poteri, adottare atti amministrativi e gestire risorse pubbliche". Nell'inchiesta lo scorso novembre erano finiti ai domiciliari anche, nel ruolo di corruttori, il 62enne Giorgio Gnoli, amministratore della Ageas Impresa Consortile Lombarda srl (una delle società che si occupano di facchinaggio nell'Ortomercato), e il 54enne Vincenzo Manco, dipendente di una cooperativa legata alla Ageas.

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