Milano, aggredisce per la seconda volta una capotreno: arrestato

Lombardia
Foto di archivio (ANSA)

Il 17 gennaio aveva picchiato un'altra addetta a Seregno. L'aveva presa a calci e pugni procurandole ferite giudicate guaribili in dieci giorni

Un uomo di 43 anni, C. M., è stato arrestato dalla polizia ferroviaria di Milano Bovisa per resistenza e lesioni dopo aver aggredito una capotreno questa mattina, alle 10:15, alla stazione Cadorna di Milano. Secondo quanto ricostruito dalla Polfer, l'uomo ha aggredito l'addetta di 30 anni quando questa gli ha chiesto di scendere perché arrivati al capolinea. A quel punto l'ha colpita con un pugno al volto e ha tentato la fuga, ma è stato bloccato prima che potesse allontanarsi dalla stazione.

La precedente aggressione

A quanto si apprende, è la stessa persona che, il 17 gennaio scorso, ha picchiato una capotreno a Seregno, in provincia di Monza e Brianza. In quell'occasione l'uomo, che ha diversi precedenti per reati contro il patrimonio e contro la persona, aveva preso a calci e pugni la donna, procurandole ferite giudicate guaribili in 10 giorni. Ancora da definire, invece, la prognosi della vittima dell'aggressione di stamattina, le cui condizioni non sono gravi.

De Corato: "Militari anche sui convogli"

Degli episodi violenti ha parlato l'assessore regionale alla Sicurezza, Riccardo De Corato: "La presenza dei militari è fondamentale per scoraggiare qualsiasi balordo dal compiere violenze o reati, non solo nelle stazioni, ma anche sui convogli", le sue parole. E ancora: "Tutto ciò - aggiunge l'assessore - accade poiché a bordo dei treni non ci sono i militari che controllano. Come Regione Lombardia ci stiamo impegnando in un progetto pilota che partirà nel lecchese da alcune delle linee più critiche lombarde. L'iniziativa prevede la presenza sui convogli di carabinieri in congedo, poliziotti in pensione ed esponenti delle Forze dell'ordine e delle Polizie locali in aiuto ai capitreno e come assistenza in caso di emergenze".
Per De Corato, "sarebbe altrettanto utile che anche la 'security' avesse in dotazione strumenti tecnologici all'avanguardia, quali ad esempio le body cam, che permettono di registrare quanto accade, e far intervenire le Forze dell'ordine".

Fontana: "Pene esemplari, senza sconti o scorciatoie"

Dura anche la condanna del presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana: "Ritengo che in casi del genere si debba ricorrere a pene esemplari, senza sconti o scorciatoie", le sue parole su Facebook. Fontana ha poi espresso la propria "solidarietà e vicinanza dell'intera Regione Lombardia a entrambe le vittime di questa sconsiderata e ingiustificata violenza". 

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