Pompieri accerchiati a Milano in via Gola, Matteo Mauri: "Da Stato risposta dura". VIDEO

Lombardia
Il vice ministro Matteo Mauri con i pompieri (ANSA)

Così il vice ministro degli Interni: "Il questore mi ha garantito che le indagini sono in fase avanzata di identificazione. Sono già in rapporto con la Procura e mi sento di dire tranquillamente che nel giro di poco saranno individuati i responsabili"

"Quello che è accaduto in via Gola è inaccettabile, è una cosa vigliacca e assurda, perciò la risposta dello Stato deve essere molto dura e decisa". Sono le parole del vice ministro degli Interni, Matteo Mauri, incontrando la squadra dei vigili del fuoco che nella notte di Capodanno è stata aggredita mentre cercava di spegnere un rogo appiccato da un gruppo di ragazzi a Milano.

Il vice ministro Mauri: "Istituzioni compatte"

Poi, ha proseguito: "Sono qui per dimostrare attenzione, vicinanza e l'impegno che recentemente abbiamo messo, anche trovando soluzioni utili nella Legge di stabilità per i vigili del fuoco, parificandoli alle altre forze dell'ordine in modo da garantire anche in termini economici persone a cui vogliamo bene, che fanno un lavoro straordinario e sono nel cuore della gente. Le istituzioni sono tutte compatte, ho parlato prima con il questore di Milano, mi ha garantito che le indagini sono in fase avanzata di identificazione. Sono già in rapporto con la Procura e mi sento di dire tranquillamente che nel giro di poco saranno individuati i responsabili. E poi ci si comporterà di conseguenza, bisogna dare un segnale molto netto in questa occasione. Intanto dal punto di vista giudiziario, e di conseguenza bisogna identificare, processare e condannare i responsabili. Poi sicuramente ci sono degli interventi da fare, non solamente in via Gola, ma su questo devo dire che tutte le istituzioni, il Comune e la Regione, stanno lavorando attivamente". 

"Vengono meno basi convivenza civile"

Infine, una considerazione anche sugli ultimi episodi di aggressione di medici e personale del 118: "Colpisce molto, quando vengono colpiti ambulanze, medici o vigili del fuoco, vuol dire che le basi della convivenza civile stanno venendo meno per alcuni. In realtà la grandissima parte della società ha valori positivi e agisce di conseguenza. Bisogna intervenire con durezza sui responsabili e recuperare in termini di educazione, facendo capire che i beni comuni sono di tutti e tutti dobbiamo difenderli".

Il caposquadra: "Cinque contro un centinaio"

"Abbiamo dovuto fare uno sforzo di freddezza perché la rabbia era tanta - ha spiegato il caposquadra dei vigili del fuoco, Francesco Murdica dopo l'incontro con il vice ministro dell'Interno, Matteo Mauri, al Comando provinciale -. Ma non potevamo fare nulla perché eravamo cinque persone contro un centinaio. Reagire non sarebbe servito. Senza chiavi ero come un poliziotto disarmato.

"Mai successo in 30 anni di servizio che mi rubassero le chiavi"

"È stato l'autista a dirmi che si era spento il mezzo - ha aggiunto -. Non mi è mai successo in trent'anni di servizio che mi fossero sottratte le chiavi di un mezzo, di solito la gente ci vuole bene. Senza chiavi non si poteva fare nulla e nemmeno attivare l'acqua. Le forze dell'ordine sono arrivate dopo 15 minuti, possono sembrare pochi ma non lo sono. Ci incitavano a reagire ma noi non siamo così: abbiamo impiegato quel tempo a cercare le chiavi anche sotto le vetture, mentre continuavano ad arrivare insulti e petardi. Quando è arrivata la polizia di Stato c'è stato un fuggi fuggi e abbiamo potuto spegnere le fiamme", ha concluso.

Di Lena, vigili del fuoco: "Evitato l'effetto domino"

"Quel falò non spento in tempi rapidi avrebbe potuto trasmettere calore ai fabbricati vicini e alle auto parcheggiate con un tragico effetto domino", ha affermato Tommaso Di Lena, responsabile prevenzione incendi del Comando provinciale dei vigili del fuoco. "All'una di notte di San Silvestro, con molti mezzi dislocati in città, affrontare un eventuale effetto domino con il solo mezzo che avevamo sul posto non sarebbe stato facile", ha sottolineato.

"La cittadinanza ci ha difeso"

"Quella notte c'è stata un'immagine simbolo del nostro modo di agire: il vigile che continuava le operazioni di spegnimento scansando il lancio di una bottiglia. Il caposquadra ha tranquillizzato i suoi uomini contro gli insulti. Siamo soddisfatti di come è andata ma non di quel branco di persone incivili e sbagliate culturalmente che ci hanno aggredito. La cittadinanza - ha concluso-, al contrario, ci ha fermato per difenderci e supportarci, questo ci spinge a continuare a lavorare. Non ci sentiamo indifesi e la presenza del ministero dell'Interno è una garanzia, ma la reazione di queste piccole frange ci colpisce nell'anima. Perfino allo stadio siamo tra le forze dell'ordine più apprezzate".

Conapo, sindacato dei vigili del fuoco: "Pene esemplari"

Antonio Brizzi, segretario generale del Conapo, il sindacato autonomo dei vigili del fuoco, ha espresso una "ferma condanna" per il "gesto indegno", oltre che "vicinanza e solidarietà ai colleghi coinvolti". Brizzi inoltre ha lanciato un appello affinché "si individuino i colpevoli ai quali auguriamo pene certe ed esemplari. Serve un segnale forte che funga anche da deterrente per il futuro". "Non è la prima volta che i vigili del fuoco vengono aggrediti, è già accaduto a Milano come in altre città - aggiunge -. Si tratta di fatti gravissimi. Chi aggredisce o ritarda l'azione di chiunque opera per la sicurezza e il soccorso pubblico compie un atto non solo contro gli stessi operatori, ma contro la sicurezza della popolazione".  

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