Tangenti in Lombardia, a febbraio udienza preliminare per 71 indagati

Lombardia
Foto di archivio (Fotogramma)

Il procedimento nasce dall'inchiesta su un presunto sistema di mazzette, appalti pilotati e finanziamenti illeciti. Tra le persone finite sotto indagine figurano l'ex consigliere comunale di Milano, Pietro Tatarella, e il consigliere lombardo, Fabio Altitonante 

Sono 71 gli indagati nell'ambito dell'inchiesta della Procura di Milano su un presunto sistema di mazzette, appalti pilotati e finanziamenti illeciti (VIDEO), del quale l'ex coordinatore di Forza Italia di Varese, Nino Caianiello, sarebbe stato il "burattinaio", che il prossimo 17 febbraio dovranno affrontare l'udienza preliminare davanti al Gup, Natalia Imarisio.

Le accuse della Procura

Tra gli indagati figura l'ex vicecoordinatore lombardo di FI ed ex consigliere comunale milanese, Pietro Tatarella, il consigliere lombardo 'azzurro' Fabio Altitonante, l'imprenditore Daniele D'Alfonso e anche il deputato di Forza Italia, Diego Sozzani (che risponde solo di finanziamento illecito). A chiedere il processo per i 71 sono stati i pm Silvia Bonardi, Luigi Furno e Adriano Scudieri, con l'aggiunto Alessandra Dolci, titolari dell'indagine che lo scorso 7 maggio aveva portato a 43 misure cautelari, tra carcere, domiciliari e obblighi di firma (per Sozzani la Camera aveva respinto la richiesta di arresto).

Il secondo filone di indagine

Inoltre, ancora in fase di indagine preliminare, i pm hanno stralciato la posizione di 11 indagati tra cui lo stesso Caianiello e Alberto Bilardo ex segretario di FI a Gallarate (Varese), che con le loro dichiarazioni hanno dato nuovi impulsi all'inchiesta e dato il consenso a patteggiamenti a pene tra 1 anno e 8 mesi e 3 anni poi respinti dal Gip Maria Vicidomini. Per questi 11 nelle prossime settimane è atteso l'avviso di chiusura delle indagini in vista dalle richiesta di processo con rito ordinario, come è attesa la definizione della posizione del Governatore della Lombardia, Attilio Fondana, indagato per abuso di ufficio in un rivolo marginale dell'inchiesta che riguarda la nomina in un organismo regionale di un suo ex socio di studio legale. Restano aperti, poi, altri filoni dell'indagine, in particolare quelli per corruzione su Sozzani e sull'ex eurodeputata 'azzurra' Lara Comi in concorso con l'ex dg di Afol, Giuseppe Zingale, e l'ex Ad Tigros, Paolo Orrigoni.

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