Due delle giovani ospiti alle serate 'a luci rosse' nella villa di Arcore di Silvio Berlusconi, si sono presentate oggi in aula e hanno assistito alla testimonianza di Ambra Battilana, teste chiave dell'accusa
Barbara Guerra e Alessandra Sorcinelli, due delle giovani ospiti alle serate 'a luci rosse' nella villa di Arcore di Silvio Berlusconi, si sono presentate oggi in aula e hanno assistito alla testimonianza di Ambra Battilana, una delle testi 'chiave' dell'accusa. Guerra e Sorcinelli sono imputate, insieme anche a Berlusconi, per falsa testimonianza e corruzione in atti giudiziari nel caso Ruby ter (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI).
Le accuse durante la scorsa udienza
Durante la scorsa udienza, l’architetto Ivo Redaelli, che si è definito un amico di Berlusconi, aveva raccontato che Guerra e Sorcinelli erano andate a vivere in comodato d’uso in due ville, realizzate dall'archistar Botta e comprate dall'ex premier per circa 1,6 milioni di euro. L’uomo aveva spiegato che Guerra "dava in escandescenze" in quel periodo e che la donna gli disse che se l'ex Cavaliere "non le dava i soldi che chiedeva, lo avrebbe minacciato di andare dai giornalisti con dei video". "Berlusconi si sentiva molto triste, è una persona sensibile - aveva proseguito Redaelli -, aiuterebbe chiunque. Le vedeva in mezzo alla strada, senza lavoro dopo lo scandalo, sperava si rifacessero una vita".
"Vogliamo affermare con forza - avevano scritto le due giovani in una nota, diffusa dall'avvocato Nicola Giannantoni, replicando alle dichiarazioni del teste - che il rapporto che ha contraddistinto la nostra amicizia con il Presidente Berlusconi è sempre stato caratterizzato da stima e affetto reciproci". "Nessuna minaccia e nessun atto prevaricatorio si è mai concretizzato nei suoi confronti".
Il "bunga-bunga"
Interrogata dal pm Luca Gaglio e poi dal suo difensore, Ambra Battilana, autrice assieme a Chiara Danese di una memoria che fece avere ai pm di Milano, ha raccontato dettagliatamente quanto visto ad Arcore, nell’agosto 2010. Silvio Berlusconi "era sempre con le mani addosso alle ragazze", "baciava i loro seni" e si faceva "mettere il sedere in faccia". La modella ed ex Miss Piemonte ha raccontato, come aveva già fatto nelle deposizioni dei due altri processi sul caso Ruby, che Nicole Minetti nella stanza del "bunga-bunga", dopo la cena con la presenza dell'ormai famosa "statuetta di Priapo", "ballava nuda a un metro da me, si faceva toccare da Berlusconi, Berlusconi la baciava sulla bocca, sul seno e le toccava il sedere". Quando lei e Chiara Danese decisero di andarsene, Emilio Fede "ci minacciò dicendoci che se andavamo via, per Miss Italia non avevamo possibilità e mi ricordo che Berlusconi annuiva". Ha raccontato delle barzellette "sconce" dell'ex premier, che lei all'inizio aveva scambiato "per un sosia, un imitatore", e poi ancora di Fede che diceva a Danese "sdraiati da qualche parte e ti faccio compagnia". Ha detto anche di aver subito, dopo la serata ad Arcore, "minacce" e "aggressioni psicologiche" da parte di Daniele Salemi, che all'epoca era suo agente e che aveva portato lei e Danese, autrici di una memoria che hanno fatto avere ai pm, ad un provino da Fede per fare le "meteorine".