Fabrizio Corona esce dal carcere, sconterà la pena in un istituto di cura

Lombardia
Fabrizio Corona (ANSA)

Si tratta di un "differimento della pena da eseguire in detenzione domiciliare umanitaria", si legge nel provvedimento del giudice di Sorveglianza

Fabrizio Corona ieri sera è uscito dal carcere di San Vittore per scontare la pena in detenzione domiciliare in un istituto di cura vicino a Monza. A stabilirlo è il giudice di Sorveglianza di Milano, Simone Luerti, con una decisione "umanitaria". A riferire la notizia è il Corriere della Sera, che riporta la decisione del "differimento della pena da eseguire in detenzione domiciliare umanitaria", in un istituto dal quale non potrà allontanarsi perché è il luogo nel quale proseguirà a scontare la sua pena durante le cure, ha spiegato il giudice nel provvedimento. Il differimento è stato concesso "in via provvisoria", poi toccherà a un collegio di magistrati ed esperti della Sorveglianza confermare la decisione.

Le relazioni psichiatriche dell'équipe di San Vittore

Corona è stato recluso in carcere per cinque anni e cinque mesi su nove anni e otto mesi totali di pena da scontare ed era stato ammesso a misure alternative, finché nel marzo 2019 il beneficio gli era stato revocato a causa di una serie di violazioni, alcune delle quali durante le sue presenze tv. Ora le relazioni psichiatriche dell'équipe di San Vittore hanno segnalato il patologico progredire di disturbi della personalità borderline, associati a tendenze narcisistiche e a episodi depressivi. L'indicazione è che quindi Corona non reggerebbe più il carcere e inizierebbe già a essere resistente alle terapie farmacologiche.

Il provvedimento del giudice di Sorveglianza

Secondo il giudice, si legge nel provvedimento, le condotte per le quali l'ex re dei paparazzi è stato condannato "non destano un allarme sociale" significativo e non c'è una "pericolosità sociale" da parte sua tale da richiedere che stia comunque in carcere, malgrado soffra di una "patologia psichiatrica". Ci sono quindi le "condizioni soggettive e oggettive" per consentire a Corona di curarsi fuori dal carcere e ai domiciliari in un istituto, anche perché la patologia di cui soffre "non può essere curata adeguatamente" in una casa di reclusione. Nell'udienza che sarà fissata per confermare la decisione la Procura generale di Milano, che più volte ha ottenuto la revoca dell'affidamento terapeutico, potrebbe opporsi alla prosecuzione dei domiciliari, concessi sulla base di una sentenza della Consulta che permette il differimento anche per malattie mentali.

Le parole dell'avvocato di Fabrizio Corona

L'avvocato Ivano Chiesa, che assiste l'ex 'fotografo dei vip' insieme al legale Antonella Calcaterra, ha spiegato che Corona dovrà sottoporsi "a un programma di cure importante e serio". Poi ha aggiunto: "Ringraziamo il magistrato di Sorveglianza per la sensibilità dimostrata, sono contento per Fabrizio, è la terza volta che esce dal carcere e mi auguro sia quella definitiva perché non è il posto per lui, malgrado tutti gli errori che ha commesso non è un criminale e ora deve curarsi".

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