Stalking, disposte due misure preventive di sorveglianza speciale a Milano
LombardiaSi tratta di un 28enne accusato di adescare serialmente delle minorenni sul web e della donna di 38 anni che ha gettato dell'acido su un uomo che voleva lasciarla. In entrambi i casi per i giudici si tratta di due situazioni "ad elevato rischio di degenerazione"
Il tribunale di Milano ha disposto, su proposta del questore, due misure di sorveglianza speciale nei confronti di un ragazzo di 28 anni, accusato di adescare serialmente delle minorenni sul web, e di Sara Del Mastro, la donna che ha gettato dell'acido su un uomo che voleva lasciarla dopo una breve relazione. In entrambi i casi per i giudici si tratta di due situazioni "ad elevato rischio di degenerazione". La misura prevede 'l'ingiunzione trattamentale' a cure "per il superamento delle distorsioni comportamentali" e un percorso di rieducazione. Entrambi si trovano ora a San Vittore: le misure verranno applicate quando usciranno dal carcere.
Il 28enne adescava minorenni sul web
Uno dei due provvedimenti di sorveglianza speciale, della durata di tre anni, è stato applicato al 28enne che, secondo le accuse, dal 2011 avrebbe adescato più di una ventina di ragazze minorenni principalmente su piattaforme di videogiochi online per più giocatori. Dopo aver agganciato le ragazzine le circuiva fino a farsi mandare foto di nudo. Quando volevano smettere cominciava una spirale di minacce e persecuzioni anche verso parenti e amici. "In uno degli episodi una ragazzina, nel 2012, stremata per le vessazioni - ha spiegato la Divisione Anticrimine dalla Questura - si era lanciata dal balcone". Per il giovane la misura della sorveglianza speciale comprende, tra le disposizioni, anche il divieto assoluto a connettersi a Internet per tre anni.
Il caso di Sara Del Mastro
Sara Del Mastro, sarà sottoposta a misura di sorveglianza speciale per la durata di un anno, dal momento della sua scarcerazione. Sarà obbligata a seguire un "percorso trattamentale di superamento delle distorsioni comportamentali sottostanti ai delitti commessi", in un Centro italiano per la promozione della mediazione. Il suo avvocato, Pierpaolo Proverbio ha spiegato come la misura "non sia evidentemente applicabile a una persona sottoposta a custodia cautelare", ma bensì di come si tratti di un procedimento che, parallelamente al processo, porti alla definizione di quanto avverrà "successivamente alla scarcerazione, che non è in previsione". Il prossimo 19 dicembre il Gup di Busto Arsizio (Varese), deciderà se accogliere la richiesta della donna di patteggiare cinque anni di condanna, ottenuto il parere positivo della Procura di Busto Arsizio. L'avvocato di parte civile Domenico Musicco, a tal proposito, ha già dichiarato di essere pronto al ricorso.