Truffa agli anziani, presa banda nel Milanese: arrestate 5 persone

Lombardia
Immagine di archivio (ANSA)

L’intervento dei carabinieri di questa notte è un prosieguo dell’operazione “Condor” dello scorso 8 novembre. L’organizzazione, in un solo giorno, è riuscita a ingannare due donne e ottenere un bottino di quasi 200mila euro 

I carabinieri del comando provinciale di Milano hanno eseguito questa notte un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip Alessandra Cecchelli, nei confronti di 5 persone ritenute parte di un’organizzazione di truffatori che aveva la sua base operativa a Melegnano (in provincia di Milano). Si tratta della seconda parte dell’operazione “Condor”, che lo scorso 8 novembre ha portato all’arresto di 51 persone su ordine del gip Francesco De Falco Giannone e su richiesta della Dia di Napoli.

Le indagini

L’inchiesta “Condor” aveva svelato la regia della banda nel business dei raggiri agli anziani, commessi in tutta Italia attraverso un collaudato sistema fatto di “telefonisti” e “operativi”. I primi erano quelli che contattavano le vittime raggirandole con il racconto di un incidente capitato a un familiare. I secondi si presentavano materialmente dai soggetti imbrogliati per ritirare soldi e oro che sarebbero serviti per pagare la presunta cauzione. Nel nuovo provvedimento, emesso nei confronti altri 5 soggetti, è contestata l’associazione a delinquere finalizzata alle truffe. Gli episodi accertati dalle forze dell’ordine sono stati 18. L'indagine è stata coordinata dai pm Giancarla Serafini e Lucia Minutella, sotto la direzione del procuratore aggiunto Eugenio Fusco.

I responsabili delle truffe

Tra i destinatari dell'ordinanza c'è il 47enne C.D. (a cui è stata notificata in carcere dove si trova per un'altra vicenda), ritenuto "il capo dell'organizzazione" per il suo ruolo di reclutatore dei "telefonisti" e padre del 23enne M.D., già condannato in primo grado a 7 anni e arrestato la scorsa notte mentre stava lavorando in un'azienda di logistica di Tavazzano (in provincia di Milano). A quest'ultimo viene contestato il colpo consumato il 24 novembre 2016 ai danni di un'anziana di 82 anni. La donna gli aveva consegnato 50mila euro in contanti per saldare la presunta cauzione necessaria per liberare il figlio, che secondo la versione del truffatore avrebbe provocato di un incidente stradale. Nello stesso giorno il giovane, su indicazione dei complici che avevano già provveduto a raggirare una 87enne, era passato a prendere monili in oro per un peso complessivo di un chilo e 800 grammi. Il valore totale del bottino si aggirava intorno ai 200mila euro. 

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