Maroni condannato in appello a un anno di reclusione

Lombardia
Roberto Maroni

Il processo riguarda presunte pressioni, avvenute quando Maroni era governatore lombardo, per favorire due sue ex collaboratrici che lavoravano con lui quando era ministro dell'Interno 

Roberto Maroni, ex governatore della Lombardia, è stato condannato a un anno di reclusione al termine del processo d'appello che riguarda le presunte pressioni, avvenute quando era presidente della Regione, per favorire due sue ex collaboratrici che lavoravano con lui quando era ministro dell'Interno. L'ex governatore, che figura tra i 4 imputati, in primo grado era stato condannato a 1 anno, con pena sospesa, solo per uno dei due capi di imputazione contestati.

La sentenza

La corte, presieduta da Piero Gamacchio, ha riqualificato il reato di turbata libertà nel procedimento di scelta del contraente in turbata libertà degli incanti, in relazione all'accusa che riguardava l'incarico affidato in Eupolis, ente della Regione, a Mara Carluccio. I giudici hanno confermato per l'ex governatore lombardo l'assoluzione, emessa in primo grado, per l'accusa di induzione indebita relativa al tentativo di far inserire a spese di Expo, Maria Grazia Paturzo nella delegazione per un viaggio a Tokyo nel 2014. È stata così confermata la condanna a un anno per un solo capo d'imputazione, mentre la Procura generale aveva chiesto per Maroni due anni e mezzo di reclusione per entrambi gli episodi. Confermate in secondo grado anche le condanne ad un anno per Giacomo Ciriello, ex capo della segreteria del governatore; a 10 mesi e 20 giorni per Andrea Gibelli, ex segretario generale del Pirellone e presidente di Fnm spa; e a 6 mesi per Mara Carluccio.

Il legale di Maroni: “Certamente impugneremo la sentenza”

"Con una sentenza di condanna di sicuro non è felice. Questo perché è un processo dove chiunque si aspetta di essere assolto", ha commentato l'avvocato Domenico Aiello, difensore di Maroni, dopo la decisione della Corte d'appello di Milano. "Una riqualificazione - ha aggiunto il legale - necessita una lettura delle motivazioni. Certamente impugneremo perché non siamo d'accordo".

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