Per depistare le indagini, l'uomo il giorno successivo ha presentato denuncia ai carabinieri contro un compagno di scuola del piccolo e l'insegnante per omessa vigilanza
Un ragazzo di 25 anni è finito in manette a Sondrio per maltrattamenti e lesioni aggravate ai danni del figlio di sette anni della compagna. Nei giorni scorsi il bambino era stato accompagnato dalla mamma al pronto soccorso dove i medici si sono insospettiti e hanno avvisato la questura. Da quanto trapela, l'uomo, per cercare di depistare le indagini, il giorno successivo ha presentato denuncia ai carabinieri di Tirano contro un compagno di scuola del piccolo e l'insegnante per omessa vigilanza.
Le botte e il tentativo di depistaggio delle indagini
Secondo quanto ricostruito, il 25enne, dopo aver picchiato il bimbo con pugni, schiaffi, calci e utilizzando un tagliere di legno come arma, gli ha scattato alcune foto e le ha inviate alla sua convivente. "Guarda cosa hanno fatto a tuo figlio - le ha scritto - è tornato a casa così". Questa la storia che avrebbe costruito per depistare le indagini. L'uomo, sempre nel tentativo di confondere le acque, avrebbe anche denunciato falsamente un compagno di scuola del bambino, per le percosse, e le maestre, per omessa vigilanza. Il 25enne è indagato anche per calunnia aggravata nei confronti dell'insegnante e del compagno della vittima, ritenuti estranei alla vicenda.
Le indagini
Il piccolo, terrorizzato dall'uomo, inizialmente aveva anche confermato la sua versione, raccontando di essere stato picchiato a scuola. Poi, però, nei colloqui protetti davanti al Pm Elvira Antonelli e allo psicologo con i detective del vice questore Carlo Bartelli ha detto tutta la verità: a picchiarlo era stato il compagno della mamma, ma l'uomo non voleva che lo raccontasse e lo ha minacciato. Il bambino, dopo quasi una settimana in ospedale (la prognosi è di 20 giorni) è tornato con la mamma, che nulla sapeva, secondo gli inquirenti, di quello che accadeva tra le mura di casa quando lei era a lavoro.