La ristrutturazione di San Siro "non consentirebbe di raggiungere gli elevati standard di comfort, di sicurezza e prestazionali oggi richiesti", si legge nel documento di 233 pagine presentato ai consiglieri del Comune di Milano
La ristrutturazione di San Siro "non consentirebbe di raggiungere gli elevati standard di comfort, di sicurezza e prestazionali oggi richiesti". E' quanto emerge dal report presentato dal Politecnico di Milano - advisor di Inter e Milan per il progetto sul nuovo stadio - ai consiglieri del Comune di Milano, i quali lunedì dovranno votare per riconoscere il pubblico interesse al progetto delle due società calcistiche.
Il report del Politecnico
"Il nuovo impianto - si legge nel documento di 233 pagine - è imprescindibile, Milano si doterebbe di una nuova infrastruttura di eccellenza". L’analisi, dal titolo "Sport è città", riporta esempi di stadi moderni e insiste su cinque punti principali: la tendenza da parte dei club di successo ad avere uno stadio moderno, l'impossibilità di raggiungere tale obiettivo attraverso una rivisitazione dell'attuale stadio, l'imprescindibilità di una struttura adeguata alle esigenze attuali e future, la conferma di San Siro come area a vocazione sportiva da potenziare e, infine, la volontà di preservare la memoria attraverso la permanenza di tracce del passato.
"Un edificio che non dialoga con la città"
"San Siro - si legge - è un edificio che non dialoga con la città e il contesto, una grande massa di cemento che costituisce un vero e proprio fuori-scala all'interno del tessuto urbano, un'architettura di cemento percettivamente e fisicamente dura e impermeabile e funzionalmente passiva, dal forte impatto visivo e acustico e, nel complesso, negativo in un ideale bilancio energetico, non più sostenibile sia dal punto di vista ambientale che economico-finanziario". "In sostanza un manufatto - prosegue il report - che non rappresenta, a oggi, una infrastruttura urbana in grado di generare processi virtuosi di riqualificazione urbana e sociale per la città".