Treno deragliato a Pioltello: 100 "parti offese" pronte a chiedere danni

Lombardia
Le immagini del treno deragliato a Pioltello (ANSA)

Nell'inchiesta, oltre a due manager, sette membri di Rfi e due responsabili Trenord, risultano indagati, da ieri, l’ex direttore dell’Agenzia Nazionale per la sicurezza delle Ferrovie e un suo vice

In totale sono cento le "parti offese" indicate nell'inchiesta, che arriverà a chiusura nei prossimi giorni, sull'incidente ferroviario di Pioltello, nel Milanese, del 25 gennaio 2018 (LE FOTO DALL'ALTO). Si tratta delle famiglie delle tre vittime (CHI ERANO), degli 86 feriti gravi o che lamentano traumi o disturbi psicologici a seguito dell’incidente e, infine, degli 11 che hanno riportato lesioni con prognosi inferiori ai 40 giorni.

Gli indagati per il tragico incidente

Nella giornata di ieri si è venuto a sapere che, oltre a due manager, sette dipendenti e tecnici di Rete ferroviaria italiana e due manager di Trenord (per cui si profila una richiesta di archiviazione), risultano indagati, con l’accusa di disastro ferroviario colposo, anche Amedeo Gargiulo, all’epoca direttore dell’Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie, e un suo vice.

Le cause del disastro

Secondo la relazione finale dei consulenti tecnici nominati dal pm, depositata lo scorso marzo, il disastro di Pioltello è stato causato da uno spezzone di rotaia di 23 centimetri che si è fratturato nel cosiddetto 'punto zero' per "un danneggiamento ciclico irreversibile generato da condizioni di insufficiente manutenzione". Inoltre, sempre secondo la relazione, l’assenza dei controlli ultrasonori non ha consentito nemmeno di monitorare la "progressione irreversibile del danneggiamento del giunto", che era in cattive condizioni. Ci sarebbero stati, infatti, seri "ritardi" nella "sostituzione" di quella parte.

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