Brescia, 79enne uccide la moglie: chiesto il ricovero in psichiatria

Lombardia
La scientifica nell'abitazione in cui è avvenuto l'omicidio (ANSA)

Antonio Gozzini, accusato dell’omicidio di Cristina Maioli, si è avvalso della facoltà di non rispondere nel corso dell'interrogatorio di garanzia in carcere. L’uomo sarebbe affetto da depressione e ha raccontato di non sapere il perché del suo gesto 

Antonio Gozzini, il 79enne accusato di aver ucciso a Brescia nella notte tra giovedì e venerdì la moglie Cristina Maioli, di 62 anni, si è avvalso della facoltà di non rispondere nel corso dell'interrogatorio di garanzia in carcere. Il legale dell’uomo, Jacopo Barzellotti, ha chiesto al gip il trasferimento del suo assistito nel reparto di psichiatria degli Spedali civili della città lombarda. L'uomo, a quanto si è appreso, da anni è affetto da depressione e ha raccontato di non sapere il motivo per il quale ha ucciso la coniuge. "Siamo davanti ad una persona alle prese con una forte depressione e che non sa spiegare il perché di quanto commesso", aveva dichiarato l’avvocato negli scorsi giorni.

L’omicidio

La tragedia si è consumata nella notte tra il 3 e il 4 ottobre nell’abitazione della coppia, in via Lombroso. Il 79enne ha ucciso la moglie nel sonno ferendola alla gola e alla testa. È stato lui stesso a chiamare la polizia in un momento di lucidità, come ha riferito al pm Claudia Passalacqua. L'uomo avrebbe poi tentato di togliersi la vita tagliandosi le vene e ingerendo antidepressivi.

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