Milano, gambizzato a Quarto Oggiaro: preso anche uomo che fece da palo

Lombardia

I fatti risalgono al 24 aprile del 2018, quando il pregiudicato Michelangelo Lo Bue è stato raggiunto da due colpi d’arma da fuoco mentre parcheggiava la propria auto in via Arsia 

E' finito in manette Stefano Milotta, 29 anni, detto 'Nasone', accusato di aver preso parte al raid in cui venne gambizzato il pregiudicato Michelangelo Lo Bue, 28 anni, nel quartiere Quarto Oggiaro a Milano. I fatti risalgono al 24 aprile del 2018, quando Lo Bue è stato raggiunto da due colpi d’arma da fuoco mentre stava parcheggiando la propria auto in via Arsia. L'inchiesta aveva già portato agli arresti di Giuseppe Poerio e Mohamed Lakhel lo scorso dicembre. Milotta, arrestato dai carabinieri su ordinanza del gip di Milano Guido Salvini per lesioni gravi, è accusato di aver fatto da palo durante l’aggressione.

Le indagini

L'indagine era scattata, si legge nell'ordinanza, dagli accertamenti seguiti a un "assalto ad una carrozzeria" avvenuto il 12 marzo 2018 a Novate Milanese, perché dopo quel fatto "si erano verificati alcuni episodi criminosi in danno di quelli che erano stati individuati quali possibili autori dell'assalto e dei loro familiari". Le indagini, portate avanti in un contesto caratterizzato dal "comportamento omertoso", avevano fatto emergere una faida per il controllo dei traffici di droga nel quartiere Quarto Oggiaro. Tra l'altro, spiega il gip, il 22 e il 23 aprile del 2018, ossia un giorno prima di essere ferito alla gamba destra, "venivano registrate delle chiamate dalle quali era evidente come Lo Bue", assieme al suo gruppo, stesse "cercando qualcuno" per vendicarsi dell'assalto alla carrozzeria, da lui attribuito a Poerio e Lakhel, "e che per farlo aveva anche coinvolto il pregiudicato" Cristofer Scirocco e Anna Flachi, "sorellastra del noto Pepè Flachi", storico boss della 'ndrangheta nel quartiere Comasina.

Il clan di Stefano Milotta

Stefano Milotta, già condannato per spaccio di cocaina, appartiene, spiega il gip, "ad una famiglia i cui membri, nel loro 'curriculum', vantano condanne per traffici di droga in seno ad un'organizzazione criminale tra le più 'importanti' che, da oltre 30 anni, opera a Quarto Oggiaro". Un clan legato ad un'altra famiglia storica, quella dei Carvelli. Tra le altre cose, Milotta è pronipote di "un omonimo" già ferito nel 1981 in un agguato di mafia e poi ucciso 10 anni dopo. A Quarto Oggiaro, chiarisce il giudice, i "soggetti legati" ai Carvelli e ai Milotta continuano "da anni a monopolizzare il controllo di quel territorio". 

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