Si tratta di 11 persone che fanno parte del personale medico-infermieristico dell'ospedale Pesenti Fenaroli di Alzano e 9 dell'ospedale Papa Giovanni XXIII, dove la donna era stata portata d'urgenza dopo aver dato alla luce la bambina morta martedì scorso
Venti persone risultano indagate per la morte di Robertine Guira, deceduta durante il parto insieme alla bimba che stava per nascere all'ospedale di Alzano Lombardo in provincia di Bergamo. Questa mattina il ministro della Salute, Roberto Speranza, aveva inviato sul posto una task force di ispettori del ministero per chiarire quanto avvenuto martedì scorso, 17 settembre, all'ospedale Pesenti Fenaroli.
Gli indagati
Il sostituto procuratore di Bergamo, Carmen Pugliese, ha iscritto nel registro degli indagati 11 persone che fanno parte del personale medico-infermieristico dell'ospedale Pesenti Fenaroli di Alzano e 9 dell'ospedale Papa Giovanni XXIII, dove la donna era stata portata d'urgenza dopo aver dato alla luce la bambina morta. Il reato ipotizzato è duplice omicidio colposo. Sono state inoltre disposte le autopsie sul corpo della donna e della neonata: gli esami autoptici verranno effettuati probabilmente la prossima settimana.
La nota dell'Asst Bergamo Est
In una nota l'Asst Bergamo Est, della quale fa parte l'ospedale Pesenti Fenaroli di Alzano Lomabardo, e Ats Bergamo confermano "la ricezione da parte del ministero della Salute dell'informativa della visita ispettiva che sarà effettuata nei prossimi giorni relativamente al decesso della signora Robertine Guira e della sua neonata. Si ribadisce la massima collaborazione per gli approfondimenti delle dinamiche legate all'evento". Ats Bergamo e Asst Bergamo Est avevano già avviato due indagini, la prima su input della Regione Lombardia, con l'istituzione di una commissione d'inchiesta, e la seconda quale procedimento interno all'ospedale di Alzano.
Il decesso
Il decesso della neonata è avvenuto a seguito di un parto cesareo e nonostante il tentativo dei medici dell'ospedale di Alzano Lombardo di rianimarla. Anche le condizioni della madre, 36enne originaria del Burkina Faso, sono peggiorate repentinamente, con un immediato arresto cardiorespiratorio. La donna è stata trasportata d'urgenza all'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, dove, arrivata in condizioni disperate, è morta poche ore dopo. La donna, che viveva a Torre Boldone, lascia il marito e due figlie di 7 e 11 anni. Aveva avuto una gravidanza regolare: dopo il primo parto naturale, il secondo era avvenuto tramite il cesareo. Per il terzo, i medici avevano di nuovo optato per il parto naturale.
La nota dell'ospedale
L'ospedale di Alzano Lombardo aveva nei giorni scorsi diramato una nota sul caso, spiegando che il travaglio era stato "regolare", ma che è poi "insorta improvvisamente una grave emergenza ostetrica". "Nonostante il taglio cesareo eseguito in emergenza - prosegue la nota - alla nascita la bambina non appariva vitale. Sono state comunque eseguite prolungate manovre rianimatorie, che non hanno dato purtroppo esito favorevole. Le condizioni della mamma si sono repentinamente aggravate, con immediato arresto cardiocircolatorio. Le manovre rianimatorie hanno prodotto la stabilizzazione clinica, ma la successiva evoluzione è stata purtroppo infausta. Esprimiamo il nostro più profondo cordoglio ai familiari e siamo loro vicini nell'immenso dolore".