Fondi russi alla Lega, Riesame: “Sequestri a Savoini sono legittimi”

Lombardia

Il tribunale milanese ha respinto il ricorso presentato dalla difesa del leghista indagato per corruzione internazionale

Il Tribunale del Riesame di Milano ha respinto il ricorso presentato dalla difesa di Gianluca Savoini, il leghista indagato per corruzione internazionale assieme all'avvocato Gianluca Meranda e all'ex bancario Francesco Vannucci nell'inchiesta su presunti fondi russi al Carroccio. La richiesta della difesa riguardava l'annullamento del decreto di perquisizione e di sequestro di due cellulari e di alcuni documenti, effettuati lo scorso luglio ai danni dell'ex portavoce di Salvini e presidente dell'associazione Lombardia-Russia.

La richiesta della difesa

L'avvocato Lara Pellegrini aveva sostenuto l'illegittimità dell'audio, di provenienza ignota, della riunione all'hotel Metropol di Mosca ritenuto invece dai pm milanesi, Gaetano Ruta e Sergio Spadaro, una notizia di reato. Legittimo quindi anche il decreto di perquisizione e di sequestro, finalizzati alla ricerca di prove nell'indagine coordinata dal procuratore aggiunto Fabio De Pasquale. Durante l'incontro, che risale all'ottobre 2018, sarebbe avvenuta la trattativa poi sfumata per la presunta compravendita di petrolio che avrebbe portato nella casse del movimento 65 milioni di dollari.

Possibile un incidente probatorio nei prossimi giorni

I giudici (Luisa Savoia, Monica Amicone e Roberto Peroni Ranchet) oggi, alla scadenza dei termini dopo l'udienza di cinque giorni fa hanno depositato il provvedimento con cui hanno respinto il ricorso della difesa. Per alcuni problemi tecnici, tra l'altro, gli investigatori non hanno potuto ancora completare la copia forense di parte del contenuto di uno dei cellulari sequestrati e in particolare di una chat di Savoini. Nei prossimi giorni si dovrebbe, dunque, procedere con un incidente probatorio, ossia nel contraddittorio tra le parti, per aprire la chat e copiarne il contenuto. Al momento dalle analisi di quanto rinvenuto nei telefoni sequestrati non risulterebbero contatti diretti di Savoini con Matteo Salvini. Presenti invece alcuni messaggi relativi all'incontro avvenuto al Metropol risalenti almeno all'estate 2018.

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