Il fascicolo aperto il 6 luglio dopo la denuncia dei genitori, inizialmente senza ipotesi di reato né indagati, è stato cambiato oggi. La variazione sarebbe stata decisa per permettere accertamenti altrimenti non previsti
E' cambiata in omicidio l'ipotesi di reato riportata nel fascicolo sulla morte di Stefano Marinoni, il 22enne scomparso lo scorso 4 luglio e ritrovato morto alla base di un traliccio il 12 luglio in un campo tra Arese e Rho, in provincia di Milano. Lo scorso 6 luglio, la Procura di Milano aveva aperto un fascicolo a 'modello 45', senza ipotesi di reato né indagati, a seguito della denuncia della famiglia. Il cambio è stato deciso oggi, mercoledì 17 luglio, dal pm che indaga sull'episodio, Mauro Clerici, e, secondo quanto trapela, sarebbe stato deciso per permettere accertamenti altrimenti non previsti in un semplice 'Modello 45'.
L'autopsia
Ieri, 16 luglio, è stata effettuata l’autopsia sul corpo del giovane che però non ha fornito elementi utili sulle cause della morte: l'esame ha evidenziato l'assenza di segni dolosi come fendenti o colpi d'arma da fuoco (peraltro su un cadavere estremamente degradato, a tratti incompleto) ma anche l'assenza di tipiche lesioni "da precipitazione" ad arti e colonna vertebrale. L'attenzione degli inquirenti si concentra invece su una frattura dello sterno e sui prossimi accertamenti tossicologici, per i quali servirà ancora tempo.
La scomparsa
Stefano Marinoni, elettricista, era scomparso lo scorso 4 luglio da Baranzate, in provincia di Milano. Secondo una prima ricostruzione, il ragazzo, dopo aver parcheggiato la sua auto e lasciato all’interno il cellulare spento, si sarebbe arrampicato su un traliccio distante circa 300 metri, oltre un fossato, e da lì si sarebbe lanciato nel vuoto. A recuperare il cadavere in avanzato stato di decomposizione sono stati i carabinieri di Rho.