Cremona, risse organizzate sui social: estorsioni a una classe intera

Lombardia
La gang di Cremona

Su una chat di gruppo chiamata "1/a a meccanica" "richiedevano del denaro, dietro minacce di aggressioni, a tutti gli studenti di una classe di un Istituto scolastico superiore

Minacciavano un'intera classe di un Istituto superiore per farsi consegnare denaro. Questo è anche quello che hanno scoperto i carabinieri, che hanno sgominato la gang di Cremona che organizzava risse e pestaggi in piazze e vie della città lombarda sui social, senza farsi remore nel picchiare anche giovanissimi in cui incappavano. È lungo l'elenco delle violenze addebitate ai sette e altri 18 ragazzi, italiani e di origini nordafricane, a cominciare dalle estorsioni ai danni di un'intera classe di un Istituto superiore per farsi consegnare denaro.

Le indagini

Su una chat di gruppo chiamata "1/a a meccanica", hanno ricostruito gli investigatori, "richiedevano del denaro, dietro minacce di aggressioni, a tutti gli studenti di una classe di un Istituto scolastico superiore". Le minacce erano proseguite anche all'esterno dell'Istituto, a bordo di un autobus di linea. Tra gli episodi di violenza spicca anche una rapina del 19 aprile scorso: tre indagati, con un minorenne e altri, avevano circondato un Pick-up con a bordo dei ragazzi, poi avevano aperto le portiere e il bagagliaio e, a fronte delle rimostranze degli altri, ne avevano colpito uno con un pungo in faccia, rubando un cellulare e un maglione. Fatto aggravato per aver agito per futili motivi, come accade nel caso di bande giovanili che "riconoscono come valori positivi la violenza e l'uso della forza quale forma di affermazione della personalità individuale e di manifestazione dell'appartenenza al gruppo da esercitare per il solo fatto che la vittima sia o appaia militare in formazione contrapposta".

La chat

Nella chat del gruppo, collegata alla pagine Istagram "Cremona.dissing", venivano utilizzate le immagini di personaggi pubblici con la scritta "Membri di Cremona.dissing mentre aspettano il prossimo Jump", ovvero l'aggressione. Secondo le indagini dei carabinieri, ogni occasione era motivo per agire con violenza, tanto per "divertirsi", per noia o per sfida. "Quando finisci sulla provincia due volte in una settimana", scrivevano in chat. Oppure: "Sempre in prima pagina siamo. Giornalisti datevi una calmata". Avevano pubblicato anche una vignetta con l'ex presidente degli Stati Uniti d'America, Barack Obama, che punta il dito indice verso lo schermo con la frase : "Quando trovi la persona da jumpare".

Per il Gip "elevatissimo rischio di recidiva"

Per il gip di Cremona e di quello dei minori di Brescia, che ieri hanno disposto le sette misure cautelari per alcuni componenti del gruppo, esiste "l'elevatissimo rischio di recidiva" a loro carico. Un rischio "desumibile dalle modalità e le circostanze dei fatti, gravissimi non solo oggettivamente" ma anche perché riconducibili a istinti di sopraffazione verso soggetti deboli tipici del "bullismo".

Il commento del senatore Simone Bossi

Per il senatore Simone Bossi (Lega), "gli episodi riportati dalle cronache di Cremona degli ultimi giorni, che raccontano di un vero e proprio 'fight club' tra ragazzi di giovanissima età, tra i 15 e i 18 anni, sono preoccupanti e non possono lasciarci indifferenti. Una violenza gratuita, immotivata e insensata, solo per prendere qualche like in più sui social". "Da genitore - scrive in una nota -, prima ancora che da eletto nelle istituzioni, sono sconcertato da questi gesti ed è inaccettabile che possano avvenire sul nostro territorio. Grazie ai Carabinieri di Cremona e a tutte le autorità coinvolte per l'ottimo lavoro, a tutela della sicurezza, in primis degli stessi ragazzi".

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