Tra i vari gruppi di pusher era da tempo in corso una faida, ribattezzata dagli inquirenti "una Gomorrakech", per il predominio sull'area ex Snia, nota come il 'bazar della droga', all'interno della quale si aggiravano armati di fucili e pistole
Arrestate 12 persone in Brianza, accusate a vario titolo di traffico di droga, porto abusivo di arma fuoco, lesioni personali e tentato omicidio. L'operazione è stata effettuata dai carabinieri nei confronti di tre bande di spacciatori di droga, tutti cittadini nordafricani irregolari tranne una donna italiana, operanti a Varedo, in provincia di Monza e Brianza. Le indagini sono partite il 5 aprile scorso, quando un giovane cittadino marocchino è stato abbandonato davanti all'ospedale Galeazzi di Milano con ferite da arma da fuoco al torace. Il ragazzo, da quanto si è scoperto in seguito, è uno dei pusher coinvolti nella disputa per la predominanza della zona di spaccio.
La guerra per il dominio dello spaccio nel 'bazar della droga'
Seconto quanto emerso dalle indagini, tra i vari gruppi di spacciatori era da tempo in corso una guerra, ribattezzata dagli inquirenti "una Gomorrakech", per il predominio sull'area ex area tessile Snia di Varedo, nota come il 'bazar della droga', all'interno della quale gli spacciatori si aggiravano armati di fucili e pistole. Alcuni pusher, estromessi dal giro, sono accusati di tre tentati omicidi ai danni dei rivali. Al blitz nell'area hanno partecipato anche i carabinieri dei reparti di pronto intervento Sos.
L'inizio della faida
I pusher spacciavano a giorni alterni, in modo da beneficiare tutti del via vai di tossicodipendenti nell'ex Snia. Poi una delle gang ha tentato di prendere il sopravvento, segnando l'inizio di una vera e propria guerra. Tra le persone finite sotto inchiesta spicca una 40enne milanese che, secondo gli investigatori, faceva il doppio gioco tra le tre bande per favorire il compagno tunisino.