Bimbo ucciso a Milano, l'autopsia conferma: è stato ucciso dalle botte

Lombardia
Foto di archivio (Agenzia Fotogramma)

Quando la polizia è giunta sul posto il corpo del bambino era pieno di lividi e i suoi piedini erano fasciati, probabilmente per coprire le escoriazioni da scottature di sigarette 

È morto a causa delle botte subite il bambino di due anni e 5 mesi trovato morto il 22 maggio in un appartamento a Milano. A confermarlo sono i primi esiti dell'autopsia, effettuata sulla salma del piccolo ucciso dal padre di 25 anni, attualmente in carcere. Il medico legale e consulente del pm Giovanna Cavalleri avrà ora 60 giorni di tempo per depositare l'esito definitivo degli esami. Nelle prossime settimane saranno depositati i risultati di alcuni accertamenti intermedi attraverso i quali gli inquirenti vogliono chiarire se il bambino abbia subito violenze anche nei giorni precedenti al delitto.

La confessione

Quando la polizia è giunta sul posto il corpo del bambino era pieno di lividi e i suoi piedini erano fasciati, probabilmente per coprire le escoriazioni da scottature di sigarette. "L'ho picchiato, poi l'ho visto morto, non credevo che l'avrei ucciso", sono state le parole dell'uomo nell'interrogatorio davanti agli investigatori. In questura l'uomo ha anche ammesso di avere fatto uso di droga prima di colpire il bambino: "Non riuscivo ad addormentarmi, mi sono alzato e l'ho picchiato".

L'arresto

Secondo le ricostruzioni della Squadra mobile, l'uomo è fuggito poco dopo l'omicidio, avvenuto intorno alle tre del mattino. Poi ha chiamato il 112 un paio d'ore dopo, intorno alle 5. "In via Ricciarelli 22 - ha riferito alla polizia - c'è un bambino che non respira più". Il 25enne è stato poi fermato intorno alle 12,30 in zona Giambellino. Aveva con sé le altre due figlie che hanno una tre anni e l'altra poco più di un anno, mentre un altro figlio, il maggiore, vive in Croazia.

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