Milano, apologia del terrorismo tramite Facebook: condannato 35enne

Lombardia
Immagine d'archivio (Getty Images)

Omar Nmichi, accusato di aver pubblicato sul social media una quindicina di post con foto e video che inneggiavano all’Isis, è stato condannato a 2 anni e 4 mesi 

E’ stato condannato a due anni e quattro mesi dalla Corte d'Assise d'appello di Milano Omar Nmichi, accusato di aver pubblicato su Facebook, tra dicembre 2015 e aprile 2016, una quindicina di post con foto e video che inneggiavano all’Isis. Nmichi, 35enne originario del Marocco, è stato arrestato a Sesto San Giovanni (Milano) nel 2017. Scarcerato, su istanza dell'avvocato Sandro Clementi, due giorni dopo la sentenza di primo grado circa un anno fa, è stato espulso dall'Italia e si trova attualmente libero nel proprio Paese d’origine.

L'arresto

Il 35enne, che lavorava come operaio edile a Sesto San Giovanni, era stato arrestato nell'ambito dell'operazione 'Da'Wa' ed era finito in cella, con l’accusa di apologia del terrorismo, insieme ad altre quattro persone poi condannate per terrorismo internazionale.

Le accuse

Il marocchino, secondo la Corte di primo grado presieduta da Ilio Mannucci Pacini, con i suoi post promuoveva "l'adesione allo Stato Islamico, invitando a divulgarne i messaggi, per allargare il consenso". Inoltre aveva messo dei 'mi piace' ad altri contenuti pubblicati sul social media in cui veniva "valorizzato espressamente l'aspetto più cruento di questa religione". I post condivisi mostravano combattimenti ed esecuzioni, miliziani in preghiera. Il legale Clementi, invece, ha puntato sulla "libera e legittima manifestazione del pensiero", evidenziando che "non può bastare un like" per essere condannato per apologia del terrorismo.

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