Seregno, gravissima dopo anestesia in uno studio di chirurgia estetica
LombardiaLa donna è stata trasportata con urgenza in ospedale, dove è stata ricoverata nel reparto di Rianimazione in pericolo di vita. Il medico è stato iscritto nel registro degli indagati
Una donna di 38 anni, originaria di Desio, è stata ricoverata in gravi condizioni all’ospedale San Gerardo di Monza per un infarto sopraggiunto dopo l'iniezione dell'anestesia da parte di un chirurgo plastico di Seregno, in provincia di Monza e Brianza. La donna era nello studio del medico perché si stava sottoponendo a un intervento di chirurgia estetica ai glutei. La 38enne è stata trasportata d'urgenza al San Gerardo di Monza, dove è stata ricoverata, sedata, nel reparto di Rianimazione in pericolo di vita. La prognosi è riservata. Sono in corso le indagini dei carabinieri.
Indagato il chirurgo estetico
Maurizio Cananzi, titolare dell'omonimo studio di medicina estetica e chirurgia plastica a Seregno, è indagato con l'accusa di lesioni colpose gravissime. La donna ha avuto un arresto cardiaco appena le è stata somministrata l'anestesia. Collassata senza più riprendere conoscenza, la 38enne è stata soccorsa e intubata dal 118, prima di essere trasportata in ospedale. Secondo quanto confermato dal direttore sanitario Laura Radice "sono in corso accertamenti ematologici e strumentali, la paziente è sedata e sottoposta a terapie che le consentano di recuperare tutte le funzioni". Domani pomeriggio, giovedì 7 marzo, è previsto un secondo bollettino medico.
Indagini in corso
A seguito dell'episodio, i carabinieri della Compagnia di Seregno, subito dopo l'accaduto, hanno sequestrato lo studio del chirurgo e acquisito tutta la documentazione sanitaria. Nei prossimi giorni i militari dei Nas di Milano effettueranno un sopralluogo all'interno del centro, per verificare che i farmaci abbiano tutte le autorizzazioni necessarie. Al momento non è ancora chiaro cosa sia accaduto nei minuti precedenti l'operazione della donna. Le indagini valuteranno ogni possibile ipotesi, sia che la 38enne possa essere stata sorpresa da una reazione allergica al farmaco usato dal chirurgo, sia l'errore umano. Il chirurgo ha dichiarato di essere solo in sala operatoria quando la sua paziente si è sentita male.
Aaroi: "Rischio zero non esiste"
La visita con l'anestesista prima di un qualsiasi intervento riduce di molto il rischio di reazioni al farmaco, anche se una possibilità, estremamente rara, di eventi avversi rimane sempre. Questo il commento di Marco Chiarello, anestesista e membro del consiglio direttivo dell'Aaroi, l'Associazione fra gli Anestesisti Ospedalieri Italiani, al caso della donna in gravi condizioni a Milano. "Noi anestesisti italiani abbiamo un percorso, almeno nella sanità pubblica, che l'associazione nazionale ribadisce sempre, che chiede di sottoporre il paziente alla visita anestesiologica preoperatoria, che se ben eseguita fa emergere prima dell'intervento diverse problematiche che si possono incontrare, che dipendono anche dal tipo di anestesia che si è scelta. Il rischio zero non esiste, anche se l'anestesia è uno degli atti medici più sicuri e con il più basso numero di eventi avversi, ma con gli esami è possibile anticipare molti problemi che ci possono essere con tutti i tipi di anestesia e di intervento, anche i più semplici".
Problemi cardiaci può essere controindicazione
La presenza di problemi cardiaci, afferma l'esperto, è la controindicazione principale. "Anche il farmaco che si usa per l'anestesia locale è cardiotossico - spiega Chiarello -, se ci sono problematiche preesistenti è bene avvertire il paziente con il consenso informato e spiegare bene quali sono i rischi, lasciando poi a lui la scelta sul sottoporsi o no all'intervento. Anche la presenza di aritmie in famiglia va considerata, così come precedenti reazioni a farmaci anestetici. C'è da dire anche che la visita può servire a scegliere tra i diversi tipi di anestesia e fra i diversi farmaci, la cui tossicità varia, quello più adatto. La presenza poi di un anestesista per tutta la durata dell'intervento serve anche a garantire un soccorso tempestivo e a minimizzare la mortalità anche in presenza di un evento avverso".