Milano, due arresti per la sparatoria davanti a un bar della Comasina

Lombardia
La macchina crivellata di colpi (Agenzia Fotogramma)

Due uomini di 36 e 45 anni sono stati arrestati dai carabinieri per la sparatoria avvenuta l'11 settembre scorso in piazza Gasparri 

Due uomini di 36 e 45 anni sono stati arrestati dai carabinieri per la sparatoria avvenuta l'11 settembre scorso in piazza Gasparri, in zona Comasina, a Milano. I due, Peter Mangani, di 36 anni, e Claudio Privitera, di 45, dovranno rispondere di  tentato omicidio e detenzione di arma da fuoco.

La dinamica dello scontro a fuoco

Lo scontro fra i due si svolse in pieno giorno, intorno alle 11, davanti al bar "El Tabaccheè". In principio, il 36enne ha sferrato una coltellata al fianco sinistro del 45enne al culmine di un diverbio scoppiato nel locale e proseguito nel cortile di una vicina scuola. Inizialmente, Privitera ha giustificato la ferita, guaribile in cinque giorni, dicendo di essersi infilzato con la punta dell'ombrello cadendo in casa. Subito dopo, l'aggressore e il ferito si sono allontanati rispettivamente in sella a uno scooter e a una bicicletta, per poi fare ritorno dopo circa mezz'ora in piazza Gasparri: il 36enne ha raggiunto a piedi i tavolini a cui era seduto il rivale e gli ha esploso contro 12 colpi con una calibro 7x65. Privitera ha risposto immediatamente al fuoco. Nell'ordinanza si legge che nessuno dei due è stato colpito "per via di un mero caso". Mangani è definito dal Gip "un soggetto irascibile, uso alla violenza e agli scatti d'ira, insensibile a qualsivoglia prescrizione normativa e, soprattutto, con un equilibrio psicologico che, quantomeno, induce qualche perplessità".

I precedenti

Mangani è stato condannato quattro volte per furto, una volta per violenza privata e tentate lesioni continuate, per lesione personale ed esercizio arbitrario delle proprie ragioni con violenza alle persone, e, infine, condannato alla pena di 3 anni e 8 mesi per detenzione e porto illegale di armi nell'ambito dell'inchiesta di 'ndrangheta, "Infinito". Privitera ha invece condanne per furto, ricettazione, porto d'armi, resistenza a pubblico ufficiale, tentata violenza privata, maltrattamenti in famiglia, violenza privata e lesioni personali, tentata rapina e cessione di sostanze stupefacenti. L'ordinanza di custodia cautelare, firmata dal Gip, Maria Cristina Mannocci, su richiesta del PM, Roberto Fontana, è stata eseguita dai militari della seconda sezione del nucleo investigativo del comando provinciale.

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