Clinica Santa Rita, la procura: “Brega Massone merita l'ergastolo”

Lombardia
Pier Paolo Brega Massone (Fotogramma)

Il Procuratore generale, Massimo Gaballo, ha chiesto l'annullamento del processo 'bis' con cui la Corte d'appello di Milano ha cancellato l'ergastolo all'ex chirurgo Pier Paolo Brega Massone 

Secondo la Procura generale di Milano va annullata la sentenza della Corte d'Appello 'bis' con cui lo scorso ottobre è stato cancellato l'ergastolo per Pier Paolo Brega Massone, l'ex chirurgo della clinica Santa Rita, imputato per la morte di quattro pazienti. A chiederlo è il sostituto Pg, Massimo Gaballo, con il ricorso in Cassazione contro la decisione con cui è stato derubricato in omicidio preterintenzionale il reato di omicidio volontario contestato a Brega e all'allora suo braccio destro Fabio Presicci (per lui, che rispondeva solo di due omicidi, la pena è passata da 24 anni e 4 mesi a 7 anni e 8 mesi). Secondo il procuratore generale, i giudici d'appello hanno interpretato in modo erroneo la sentenza con cui la Cassazione, nel giugno del 2017, ha annullato con rinvio degli atti alla magistratura milanese chiedendo di rivalutare la pena all'ergastolo. Perché, secondo i giudici della suprema Corte, è stato "omesso di confrontarsi puntualmente" con la "possibile lettura alternativa" proposta dalla difesa, per cui la morte dei pazienti andrebbe inquadrata come omicidio "preterintenzionale".

I dubbi della procura

Secondo il pg Gaballo, l'erronea interpretazione della sentenza della Cassazione avrebbe 'falsato' l'intero giudizio della Corte d'appello milanese. Nel ricorso presentato il procuratore ravvisa la violazione dell'articolo 640 del codice penale, quello che riguarda la truffa, in quanto i giudici di secondo grado avrebbero ritenuto questo reato inesistente poiché, al di là che siano stati ritenuti inutili, gli interventi sono stati comunque effettuati. La procura ha poi rilevato che l'aggravante di aver effettuato interventi chirurgici con finalità di percepire rimborsi indebiti dal Sistema sanitario nazionale, non è mai stata oggetto di impugnazione da parte delle difese e quindi è passata in giudicato. Ora la parola passa di nuovo alla Suprema Corte che dovrà stabilire se confermare la sentenza d'appello 'bis' che ha ridotto a 15 anni la pena per Brega Massone o annullare di nuovo la sentenza. In questo secondo caso il processo 'ter' si dovrebbe celebrare non più a Milano, ma a Brescia.  

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