Expo, confermato il proscioglimento del sindaco Sala da abuso ufficio

Lombardia
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Il reato gli era stato contestato in un filone dell'indagine sull'appalto per la Piastra dei servizi di Expo

La Corte d'Appello di Milano ha confermato il proscioglimento, deciso nel marzo dello scorso anno in udienza preliminare, di Giuseppe Sala, sindaco di Milano ed ex commissario unico di Expo, dall'accusa di abuso d'ufficio. Il reato gli era stato contestato in un filone dell'indagine sull'appalto per la Piastra dei servizi di Expo. La Procura generale aveva fatto il ricorso contro il proscioglimento. Sala è già a processo per un'imputazione di falso.

La decisione della Corte d'Appello

Questa decisione di "non luogo a procedere perché il fatto non sussiste" è stata confermata dalla seconda sezione penale della Corte d'Appello. I sostituti PG Vincenzo Calia e Massimo Gaballo avevano insistito perché il sindaco fosse mandato a processo: in teoria, ora, è possibile ricorrere anche in Cassazione.

La tesi del PG

Il PG sostenevano che Sala avesse travalicato i limiti dei poteri di deroga di cui godeva in virtù del suo ruolo di commissario unico. Poteri che avrebbe usato in modo improprio applicando la deroga prevista dal codice degli appalti per i servizi, per la quale era possibile l'affidamento diretto, a una fornitura per la quale, invece, avrebbe dovuto indire una gara pubblica. Questo sempre secondo i PG. Invece, già per il Gup "nessuna delle violazioni di legge indicate dall'accusa ha trovato conferma alla luce di valutazioni in punto di diritto o di fatto". 

La difesa del sindaco Sala

"È stato dimostrato che la sentenza di proscioglimento fosse corretta, ci aspettavamo questa decisione, ho avvisato subito il sindaco che era molto impegnato", così l'avvocato Salvatore Scuto, che difende Giuseppe Sala assieme al collega Stefano Nespor, ha commentato la sentenza della Corte d'Appello di Milano. "Dal nostro punto di vista è finita qua, ora spetta alla Procura generale prendere una decisione".

La memoria della difesa

In una memoria, depositata ai giudici della Corte d'Appello, i legali di Sala hanno evidenziato come anche i PM della Corte dei Conti abbiano sostenuto che all'ex ad di Expo non potesse essere mosso "alcun rimprovero" per l'affidamento senza gara di quella fornitura. 

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