Busto Arsizio, rinvio a giudizio per due carabinieri

Lombardia
Foto di Archivio (Agenzia Fotogramma)

Rinvio a giudizio per due carabinieri (un terzo, nel frattempo, è morto) per falsità ideologica, truffa ai danni dello Stato e violata consegna

La Procura di Busto Arsizio, in provincia di Varese, ha chiesto il rinvio a giudizio di due carabinieri (un terzo, nel frattempo, è morto) per falsità ideologica, truffa ai danni dello Stato e violata consegna (un reato militare trasmesso per competenza alla Procura Ordinaria). Questo a seguito di un'inchiesta che ha visto indagati dieci militari in servizio presso la compagnia carabinieri di Busto Arsizio, i quali avrebbero per anni avuto contatti con esponenti della malavita gelese in Lombardia.

L'indagine

L'indagine è iniziata nell'aprile del 2017 dall'omicidio di Matteo Mendola, bustocco di origini siciliane ucciso a Novara. Durante le indagini svolte per risalire ai responsabili del delitto, erano emerse numerose intercettazioni telefoniche tra soggetti legati alla criminalità gelese e i militari indagati. Secondo quanto emerso, un brigadiere capo, l'ex comandante del Nucleo Radiomobile di Busto Arsizio e un appuntato (deceduto), avrebbero finto di svolgere servizi di controllo falsificando i verbali con nomi di fantasia per svolgere diverse attività durante il servizio. Non solo, nel fascicolo di inchiesta emergono anche false malattie, falsificazioni di verbali di arresto, divulgazione di immagini non autorizzare, utilizzo privato della vettura di servizio e secondi lavori.  

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