Milano, omicidio di Jessica Faoro: chiesto l'ergastolo per Garlaschi

Lombardia
Un momento del funerale di Jessica Faoro, foto di archivio (Fotogramma)

Chiesto l'ergastolo e l'isolamento diurno per Alessandro Garlaschi, il tranviere accusato di aver ucciso con 85 coltellate Jessica Valentina Faoro 

Chiesto l'ergastolo e l'isolamento diurno per Alessandro Garlaschi, il tranviere accusato di aver ucciso con 85 coltellate Jessica Valentina Faoro, questa la richiesta avanzata dalla Procura di Milano. Alessandro e Jessica, 19 anni, si conoscevano tanto che la ragazza era ospitata dall'uomo, nel suo appartamento di via Brioschi, a Milano, in cambio di piccoli lavori domestici. A formulare la richiesta di condanna è stato il Pubblico Ministero Cristiana Roveda nella mattinata di venerdì 30 novembre, nell'udienza del processo che si sta svolgendo con rito abbreviato.

L'udienza di venerdì

L'imputato non era presente in aula, davanti al Gup Alessandra Cecchelli si sono invece presentati i genitori e il fratello di Jessica. Garlaschi però potrebbe arrivare nel pomeriggio per rendere dichiarazioni spontanee. L'uomo deve rispondere dell'accusa di omicidio aggravato dalla crudeltà e dai futili motivi, nonché di vilipendio di cadavere per aver bruciato parte del corpo della ragazza. Al processo partecipano anche i genitori e il Comune di Milano, che si sono costituiti parte civile.

L'appello delle amiche

"Noi ragazze ci rivediamo molto in Jessica", ha detto Morena De Gaetano, ex compagna della 19enne alla comunità 'Istituto Sacra Famiglia delle Suore Benedettine' di Voghera. "Noi siamo state un po' più fortunate - ha aggiunto la giovane - forse un po' più forti rispetto a lei, però lei faceva parte della nostra famiglia e non smetteremo mai di lottare. Vogliamo che Garlaschi ci guardi negli occhi. Ha avuto il coraggio di uccidere una ragazzina che si fidava di lui, avrebbe dovuto avere lo stesso coraggio di presentarsi qui davanti a noi – duro lo sfogo della ragazza che ha voluto lanciare un appello alle istituzioni perché si prendano cura delle giovani quando escono dalla comunità - Abbiamo bisogno di aiuto per inserirci nella società, almeno fino a quando non riusciamo a mantenerci da sole. Jessica è stata abbandonata dalle istituzioni - ha concluso la ragazza - ha provato a chiedere aiuto, ma le hanno sbattuto le porte in faccia".  

Chiesti 700mila euro dalle parti civili

Le parti civili hanno chiesto oltre 700mila euro tra risarcimento e provvisionale. Il Comune ha proposto, col suo avvocato Maria Rosa Sala, un risarcimento di 10mila euro da investire in progetti volti a contrastare la violenza sulle donne. Annamaria Natella, mamma della vittima, ha chiesto 500mila euro tramite l'avvocato Eliana Capizzi, mentre il fratello della giovane, da poco 18enne, ha chiesto 200mila euro di provvisionale. Invece Stefano Faoro, il papà, anche lui costituitosi parte civile, sul piano dei risarcimenti si è rimesso alla decisione del giudice.

La difesa

Nel corso dell'udienza ha parlato anche il difensore di Garlaschi, Francesca Santini, che prima di avanzare la richiesta di assoluzione, sostenendo che il suo assistito è incapace di intendere e di volere e quindi non sarebbe imputabile, ha voluto rimarcare che "troppe persone hanno visto e non hanno fatto nulla", riferendosi a presunte omissioni da parte dei servizi sociali e di tutti coloro che non hanno raccolto i segnali di allarme lanciati da Jessica, non aiutandola pur conoscendo la sua storia. La difesa in subordine ha chiesto di riconoscere il vizio parziale di mente o di escludere la recidiva contestata per un caso stalking nei confronti di un'altra donna, e al contempo di considerare le aggravanti equivalenti alle attenuanti, per contenere la pena nei minimi edittali. Si ritorna in aula il prossimo 14 dicembre, giorno in cui potrebbe arrivare la sentenza.  

Milano: I più letti