Secondo quanto emerso dalle indagini, lo scontro a fuoco sarebbe stato un regolamento di conti tra famiglie nomadi rivali, i Nicolini e gli Horvat
Sei arresti per la sparatoria dell'agosto 2017, nel piazzale Pertini a Trescore Balneario, in provincia di Bergamo. I fermi sono stati effettuai dai carabinieri di Bergamo, secondo quanto emerso dalle indagini, lo scontro a fuoco sarebbe stato un regolamento di conti tra famiglie rom rivali, i Nicolini e gli Horvat, che si erano date appuntamento su Facebook per dirimere vecchie questioni familiari.
La sparatoria
Il gruppo riconducibile ai Nicolini, di circa dieci persone, si era recato al luogo dell'incontro con due Hummer, una Mercedes nera e un'Alfa. Il gruppo Horvat, invece, costituito da circa 20 persone, di cui tre della famiglia e circa 15 buttafuori assoldati come guardaspalle, è arrivato sul posto in un secondo momento e avrebbe iniziato lo scontro a fuoco sparando almeno 12 colpi nei confronti dei rivali. I Nicolini per risposta avrebbero esploso una ventina di colpi. Alcuni arresti sono stati effettuati subito dopo lo scontro a fuoco, mentre altri sei fermi sono stati eseguiti lo scorso giovedì 29 novembre. Durante le perquisizioni sono stati trovati più di cento proiettili compatibili con le armi usate durante la sparatoria.
Il capofamiglia Nicolini
I militari durante le indagini hanno identificato cinque protagonisti, tra i quali il capofamiglia, Giorgio Nicolini, che si era reso irreperibile, e altre quattro persone, arrestate dopo la sparatoria, con l'accusa di per tentato omicidio, rissa aggravata e porto illegale di armi. Nicolini è stato fermato lo scorso 23 agosto.
Le condanne
Lo scorso 24 ottobre sono stati condannati, con rito abbreviato, Nicolini a 10 anni e 8 mesi, la moglie Angelica Pellegrini a 6 anni e i loro figli Kevin ed Elvis rispettivamente a 3 anni e 4 mesi e 3 anni e un mese. Le indagini, con pedinamenti, perquisizioni, analisi tabulati, e intercettazioni telefoniche hanno consentito di identificare tutti i protagonisti dello scontro.
La famiglia Horvat
Tra gli attori principali del conflitto a fuoco ci ssarebbe anche Principe Horvat, figlio del capofamiglia. I 15 buttafuori, residenti a Como e Monza-Brianza, assoldati da Principe Horvat si sono trovati inavvertitamente coinvolti nella sparatoria perché non era stato spiegato loro che cosa stava per succedere. Arrestato anche Maurizio Pittalis, amico e socio in affari in un ristorante di Principe Horvat, conosciuto come "il sardo" che, al momento della sparatoria, era alla guida di una Fiat Croma scura da dove partì il primo colpo di arma da fuoco in direzione del gruppo Nicolini.