Così la sorella su Facebook: “Giuseppe Uva è stato picchiato in quella caserma. Mi devono spiegare il perché Giuseppe aveva 78 schizzi di sangue sui suoi indumenti”
“I processi vengono fatte alle famiglie delle vittime, ma non mi fate paura. Lo ribadisco, Giuseppe Uva è stato picchiato in quella caserma”, così su Facebook Lucia Uva, sorella di Giuseppe, morto nel 2008, commenta il suo rinvio a giudizio, insieme ad altre 8 persone, con l’accusa di diffamazione nei confronti di 2 carabinieri e 6 poliziotti. La decisione è stata presa dal Gup del Tribunale di Varese, Giuseppe Fertitta, come riporta oggi La Prealpina.
Il messaggio sui social
“Sempre a testa alta il 4 aprile 2019 siamo a processo. Io lo ridico e continuerò a dirlo fin quando i 2 carabinieri e 6 poliziotti non mi danno una spiegazione come mai Giuseppe aveva 78 schizzi di sangue sui suoi indumenti. E voi lo sapete molto bene cosa è successo quella notte. Non ho paura di affrontare questo processo!!!”, scrive ancora Lucia Uva, che andrà a processo insieme all’amico del fratello Alberto Biggiogero (già in carcere per l’omicidio del padre Ferruccio) e alcuni giornalisti che trattato il caso della morte dell’operaio varesino avvenuto nel 2008.