Rifiuti, traffico illecito sgominato nel Pavese: 6 arresti

Lombardia
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Sono 5 italiani, di cui 3 amministratori delegati, e un romeno, tutti tra i 40 e i 55 anni. Sono finiti in carcere con l’accusa di incendio doloso e gestione illecita organizzata di rifiuti

In provincia di Pavia è stato scoperto un traffico di rifiuti. I carabinieri forestali del gruppo di Milano e Pavia e della compagnia di Stradella, nel Pavese, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 6 persone (5 italiani e un romeno tra i 40 e i 55 anni) per incendio doloso, gestione illecita organizzata di rifiuti.

Le indagini

Le indagini sono iniziate a fine novembre 2017 partendo da uno strano viavai di camion carichi di rifiuti che scaricavano all'interno di un capannone abbandonato da tempo, a Corteleona e Genzone (Pavia), edificio risultato poi affittato da Riccardo Minerba, un pregiudicato residente a Lecco. I carabinieri hanno monitorato gli ingressi e sono riusciti a risalire alle aziende di Milano e dell'hinterland che si affidavano a Minerba per lo smaltimento. Alla fine di dicembre l'attività di stoccaggio si interruppe per il rigonfiamento del capannone stesso. Un dipendente, identificato poi come il pregiudicato Vincenzo Divino, è stato filmato mentre legava al cancello del deposito un nastro: segnale per la distruzione dell'area. Il 3 gennaio successivo, secondo l'accusa, il magazzino venne incendiato da Divino e dal pregiudicato romeno Stefan Daniele Miere. La combustione sprigionò una nube tossica tale da provocare l'intossicazione tra i residenti. Ciò richiese una massiccia bonifica.

Gli altri coinvolti

Quella stessa notte Divino inviò a Minerba un messaggio in codice: "La torta è pronta, ho sparso il liquore in diversi punti, soprattutto al centro. Domani puoi andare a ritirarla". Quello del 3 gennaio, però, non fu l'unico incendio nel nord Italia. Proprio per questo le indagini furono svolte per accertare i collegamenti che potevano esserci con altri episodi. Dal calcolo effettuato dagli uomini dell'arma, è risultato che il gruppo avesse smaltito in totale 7 mila tonnellate, con un guadagno in pochi mesi di un milione e 100 mila euro. Tra gli arrestati, Luca Liloni, amministratore unico della società "3L trasporti srl", l'uomo che gestiva materialmente lo spostamento dei camion. In manette anche Santino Pettinato e Alessandro Del Gaizo, entrambi amministratori rispettivamente della "Ecogroup srl" di Settimo Milanese e della "Corsico Rottami srl" di Corsico.

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