Pavia, uccise ex collega con 49 colpi di pistola: confermati 16 anni

Lombardia
Immagine d'archivio (ANSA)

L’omicidio era avvenuto nell’ottobre del 2014 in un capannone alla periferia di Pavia. Dopo il rinvio della Cassazione, i giudici hanno confermato la condanna a 16 anni con rito abbreviato 

Per Diego Soffientini, che l’8 ottobre 2014 uccise l’ex collega di lavoro Enrico Marzola con 49 colpi di pistola, la Corte d’Assise d’appello di Milano ha confermato la condanna a 16 anni di carcere, con rito abbreviato e, dunque, con sconto di un terzo sulla pena. I giudici della Corte d’Appello sono tornati sulla sentenza di condanna di Soffientini in seguito all’annullamento con rinvio deciso dalla Cassazione. La Suprema Corte infatti aveva chiesto di rivalutare l’aggravante della premeditazione, riconosciuta in primo e in secondo grado, e confermata anche martedì 9 ottobre nel processo di secondo grado ‘bis’. Soffientini, stando alle indagini, avrebbe ucciso Marzola perché era convinto che la vittima avesse impedito la sua riassunzione nella ditta dove entrambi lavoravano, e da cui era stato licenziato. L’omicidio era avvenuto in un capannone alla periferia di Pavia.

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