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Morì dopo trapianto, la famiglia vuole spostare il processo da Milano

Lombardia
Foto di archivio (Fotogramma)

La Procura milanese insiste per il proscioglimento dei cinque medici indagati per omicidio colposo, ma i familiari della presunta vittima non si arrendono 

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Dura battaglia in tribunale tra la Procura e i parenti del 61enne, morto dopo un trapianto di cuore nel settembre del 2016. La Procura insiste per l'archiviazione dei 5 medici accusati di omicidio colposo, mentre i familiari dell'uomo morto sotto i ferri vogliono spostare il processo a Roma. La vicenda è complessa e risale all'autunno 2016, quando 61enne romano con problemi al cuore si è sottoposto a un trapianto. L'organo è stato espiantato da un 48enne all'ospedale San Raffaele di Milano e impiantato al San Camillo a Roma. L'operazione non è ha avuto l'esito sperato e il 61enne è deceduto. Si sono aperte le indagini per omicidio colposo nei confronti di 5 medici e le udienze preliminari sono iniziate a Palazzo di Giustizia a Milano. La Procura però ha chiesto l'archiviazione dei 5 dottori, mentre la famiglia continua a opporsi all'archiviazione chiedendo che il processa venga spostato per competenza a Roma. La battaglia legale continuerà nella prossima udienza fissata per il 18 ottobre, mentre la decisione del giudice è attesa per il prossimo gennaio.