Rapina a mano armata: condannato il figlio del procuratore di Brescia

Lombardia
Foto di archivio (ANSA)

L’uomo, 32 anni, aveva compiuto il colpo armato di mitraglietta in un supermercato della Bergamasca lo scorso 31 gennaio 

Tre anni e otto mesi di reclusione. È questa la condanna inflitta al termine del processo celebrato con il rito abbreviato a Bergamo a Gianmarco Buonanno, il figlio del procuratore capo di Brescia, Tommaso Buonanno, per la rapina a mano armata messa a segno lo scorso 31 gennaio. Il 32enne aveva compiuto il colpo, mitraglietta in pugno, in un supermercato di Zogno, nella Bergamasca, portando via un bottino di circa 12 mila euro. Con il figlio del procuratore c’erano due complici, a cui sono toccate pene più severe.

A Luigi Mazzocchi sono stati inflitti otto anni e undici mesi mentre a Davide Astorre sono stati comminati otto anni, dieci mesi e venti giorni di reclusione. Buonanno aveva già risarcito le vittime della rapina, ovvero i dipendenti del supermercato, che erano presenti al momento della rapina, ed è per questo che ha subito una condanna più lieve.

Durante l’udienza sono stati sentiti anche i carabinieri di Verolanuova, in provincia di Brescia, che indagano su un’altra rapina avvenuta due settimane prima a Manerbio e per la quale risulta indagato dalla Procura di Brescia il figlio del procuratore Buonanno che avrebbe fornito le armi utilizzate per il colpo.

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