Bicicletta, architettura, vino naturale: 15 percorsi enoturistici da fare in Italia. FOTO
Roberta Garibaldi, esperta di turismo enogastronomico in Italia, e gli autori di “L'Italia di Vino in Vino” (Altreconomia) disegnano una mappa del Paese da esplorare tra cantine e paesaggi mozzafiato. LA FOTOGALLERY
A cura di Stefania Leo
L'enoturismo è un modo di viaggiare che spinge alla scoperta di un territorio. Su sentieri posti fuori dei circuiti tradizionali, dove è possibile vivere un'esperienza in cui cultura, cibi e vini locali si intrecciano. La professoressa Roberta Garibaldi sta dedicando molta attenzione al tema, inteso anche come leva per risollevare un settore economico durantemente colpito dall'emergenza coronavirus. Ad ogni visita in cantina si può accoppiare un aspetto del territorio italiano da scoprire (foto: Pixabay)
Lungarotti punta su binomio vino-cultura
Un primo binomio da esplorare è quello tra archeologia e vino. "Si può visitare Pompei e, in accoppiata la storica cantina Mastroberardino ad Atripalda, in provincia di Avellino", spiega Garibaldi (foto: Pixabay)
Al via con il cloud computing la prima degustazione di vino virtuale e interattiva. VIDEO
"I templi di Agrigento sono il punto di partenza della Strada del vino e dei sapori della Valle dei Templi, che riunisce 14 cantine, 6 oleifici e diverse aziende agricole e strutture ricettive in provincia di Agrigento e Caltanissetta. Inoltre, a Rocca di Frassinello è possibile abbinare la visione di reperti di epoca etrusca con una degustazione nella cantina Domini Castellare di Castellana, disegnata da Renzo Piano" (foto: Pixabay)
Nasce "Il fromboliere", primo rosato delle cantine Orgosolo
Il secondo binomio a disposizione dell'enoturista è quello tra architettura, design e cantine. Molte aziende hanno deciso di operare in strutture non solo funzionali, ma anche belle, destinate a rimanere nella storia. “In Toscana c'è un insieme di cantine che fanno parte della Tuscan Wine Architecture. Tra queste: Antinori a Bargino, in Chianti Classico (nella foto, Marchesi di Antinori/Facebook), L'Ammiraglia di Frescobaldi in provincia di Grosseto, e Petra a Suvereto, in provincia di Livorno”
L'arte contemporanea ben si combina con il mondo del vino. Lo dimostrano le tante cantine che, all'interno dei loro ambienti, hanno deciso di esporre quadri e sculture straordinarie. “Al Castello di Ama, a Gaiole in Chianti, è possibile ammirare molte opere d'arte contemporanea. A Ca' del Bosco in Franciacorta c'è il cancello di Arnaldo Pomodoro (nella foto, Ama Terra Eventi/Facebook). Anche nella Tenuta Lunelli, a Bevagna, c'è una sua scultura, il carapace. A Ceretto si può sostare per la chiesetta di Sol Lewitt”
L'enoturismo va d'accordo con la bicicletta. Roberta Garibaldi suggerisce di esplorare la costa dei trabocchi, in Abruzzo, spezzando la vista mare con escursioni nella parte più interna della Regione, alla ricerca delle cantine maggiormente interessanti. “Altri due interessanti percorsi ciclo-enoturistici sono quelli dell'Eroica, in Toscana, e i percorsi nell'area di Prosecco” (foto: Pixabay)
Molte cantine hanno sede in dimore storiche, come Berlucchi che abita il Palazzo Lana, in Franciacorta, la villa Barbaro Maser, e l'affascinante dimora veneta in cui si trova Cantina Villa Sandi (nella foto, credits: Villa Sandi), visitabile anche attraverso una degustazione virtuale
Enoturismo significa anche decidere di fermarsi nei wine hotel, per vivere l'esperienza di dormire nei vigneti. Tra le location italiane più suggestive c'è la Foresteria Planeta Estate a Menfi, in provincia di Agrigento, i Vinum Hotel in Alto Adige, e Amastuola Wine Resort a Crispiano, in provincia di Taranto (nella foto, credits: Amastuola Wine Resort/Facebook)
Si può fare enoturismo anche in città, esplorando i vigneti urbani come la vigna di Leonardo in Corso Magenta, a Milano, la vigna di Villa della Regina, gestita da Luca Balbiano a Torino, e i filari di San Francesco della Vigna a Venezia (foto: Associazione Vigne Urbane)
Per chi ha voglia di focalizzare il proprio viaggio enoturistico sul vino naturale e i suoi produttori, troverà tanti buoni consigli nel libro “L'Italia di Vino in Vino” (Altreconomia), scritto da Luca Martinelli, Sonia Ricci e Diletta Sereni. Tra i percorsi consigliati c'è quello che ha per protagonista l'Etna (foto: Hein Didden)
"L'Etna è un luogo incredibile. E lo è anche la sua viticoltura, con piante centenarie, terra nera vulcanica e pendenze difficili. Alle sue pendici - da Est a Nord - si possono incontrare molti piccoli vignaioli che hanno deciso di produrre vino rispettando l'ambiente che li circonda", spiega Sonia Ricci (nella foto, il produttore Salvo Foti de I Vigneri – credit: Sonia Ricci)
La Strada del Vino dell’Alto Adige è lunga 70 chilometri e abbraccia 15 comuni altoatesini. Dalla Tenuta Dornach a Salorno, in provincia di Bolzano, proseguendo per la comoda ciclabile Basso Atesina lungo il fiume Adige, si possono visitare numerose cantine animate anche da giovani vignaioli come Urban Plattner che per la sua cantina Weingut In Der Eben ha scelto il biodinamico (nella foto, Tenuta Hof Gandberg/Thomas Niedermayr)
I percorsi enoturistici più interessanti da fare in Friuli-Venezia Giulia sono quelli del Collio e del Carso. Per il primo, si parte da Gorizia, per poi approdare a “uno dei pilastri della storia del vino: la cantina Gravner”, in località Lenzuolo Bianco (foto: Sonia Ricci)
"Bologna è una dei distretti del food più vivi d'Italia, dove si respira "innovazione" (basti pensare al lavoro di Forno Brisa sul pane) – spiega Luca Martinelli, co-autore del volume – La vicinanza dei colli permette di passare anche a trovare qualche produttore, per bere in cantina anche in città". Tra le tappe da non perdere, descritte nel libro, c'è Vetro, il ristorante alle Serre dei Giardini Margherita (nella foto, credit: Vetro)
Il percorso consigliato nel Lazio ha come fulcro il Lago di Bolsena. Siamo fuori dalle rotte più battute del turismo enoico, dove le condizioni pedo-climatiche regalano vini unici, valorizzati da una nuova generazione di produttori attenti a recuperare un patrimonio altrimenti dimenticato. Tra questi: Il Vinco a Marta (Vt), Andrea Occhipinti a Gradoli (Vt) e Cantina Ortaccio, con il suo tunnel scavato nella roccia (nella foto: Cantina Ortaccio, credits: Diletta Sereni)
Tra la zona del Chianti Classico e le Crete Senesi c'è una zona in cui il peso commerciale delle DOC non ha convinto alcuni piccoli produttori ad abbandonare i propri antichi metodi. Il vitigno che domina incontrastato è il Sangiovese, lavorato da aziende intrepide come Santa 10, con le sue vigne poggiate sul “pane di tufo” e il Podere Le Boncie. Si è vicini al percorso dell'Eroica (nella foto, credits: commons.wikimedia.org)
"L'Irpinia è uno dei segreti meglio nascosti del nostro Paese, una Campania selvaggia e brulla, ricca di centri storici pieni di fascino, e di piccole cantine che danno lustro alle tre DOCG del territorio", spiega Luca Martinelli. Qui lavorano Fabio De Beaumont (Castelvetere sul Calore), Cantine Leonardo e Sandro Lonardo, che con la figlia Antonella e il genero Flavio Castaldo indicano ai visitatori i ceppi più vecchi della zona di Taurasi (nella foto, credits: Luca Martinelli)