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Cristina Comencini: “Per millenni le donne si sono sentite rivali ma oggi non è più così”

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Filippo Maria Battaglia

CONSIGLI DI LETTURA La scrittrice e regista torna in libreria con un romanzo pubblicato da Einaudi. E durante la rubrica di SKy TG24 dedicata ai libri dice: "La mia generazione voleva costruire una vita insieme al proprio compagno superando il vecchio matrimonio fatto di bugie e di disparità. Alla fine però i ruoli ereditati dai genitori riaffiorano e il ritorno di quei ruoli svela la fragilità delle utopie"

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"Da quando c'è la letteratura, e da quando ci sono i racconti, le donne sono sempre state rivali per un uomo. E' accaduto per millenni. Oggi credo però che qualcosa stia cambiando: l'amore e le relazioni sono in continua costruzione perché le donne hanno iniziato a parlarsi, stabilendo un'identità comune e non considerandosi più separate e rivali". A dirlo durante la rubrica dei 'Consigli di lettura' (qui le puntate precedenti) è la scrittrice e regista Cristina Comencini, da poco tornata in libreria con un nuovo romanzo pubblicato da Einaudi.

La demolizione di una rivalità millenaria

"L'altra donna" (pp. 176, euro 18) racconta la storia di Elena, una ragazza che sta con un uomo molto più vecchio di lei, e di Maria, che è l’ex moglie di quell’uomo. Complice un inganno sui social network, le due protagoniste si ritroveranno a scriversi e a incontrarsi. "Un incontro rivoluzionario - dice Comencini a Sky TG24 - che costringe tutti a rimettere in gioco i rapporti d'amore: la conoscenza dell'altra ti fa sentire libera nel senso che tu non imputi più a un'altra donna la colpa di averti portato via un uomo ma all'uomo stesso di aver fatto quello che voleva, contribuendo così a demolire una rivalità che dura da millenni". 

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"I vecchi ruoli ereditati dai genitori riaffiorano inevitabilmente"

Quell'incontro metterà in crisi tutti i rapporti tra i personaggi del libro, svelandone le contraddizioni e le ambiguità.

"Le donne della mia generazione - racconta la scrittrice e regista - volevano costruire una vita insieme col proprio compagno, avere dei figli, con l'idea che potesse durare a lungo e al tempo stesso superando il vecchio matrimonio fatto di bugie, di obbligatorietà e di disparità. Alla fine però, i vecchi ruoli ereditati dai genitori riaffiorano inevitabilmente. E il ritorno di quei ruoli svela la fragilità delle utopie".

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