Dopo le operazioni di restyling durate due anni, il capoluogo pugliese si riappropria di uno dei suoi simboli. Dalla Sala Cielo alla Giuseppina, fino alle due terrazze panoramiche, ecco come ora si presenta questo piccolo gioiello
I baresi lo chiamano il "miglio dei teatri". In uno spicchio del centro cittadino, divisi da passi, più che da metri, ci sono il Petruzzelli, il Piccinni e il Margherita. Ne manca uno, in realtà, anzi ne mancava: dopo un restauro durato poco meno di due anni, Bari ora si riappropria, finalmente, anche del "suo" Kursaal.
La "Casa delle Arti e dei suoni"
Nato nel 1927 come "sala per piacere, divertire e far riposare", scriveva all'epoca il suo progettista, l'ingegner Orazio Santalucia, il nuovo Kursaal, che già dalla stagione artistica 2021-2022 può essere restituito alla piena fruizione pubblica, si presenta ora come "Casa delle Arti e dei Suoni".
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Le sale del teatro
Il restyling ha cercato di conservare la vocazione naturale della struttura. Piano terra e primo piano sono quasi interamente occupati dalla sala cinema-teatro multiuso, capace di 400 posti complessivi tra galleria e i tre ordini di palchi laterali. Il palcoscenico è stato attrezzato con i sistemi tecnologici più moderni, mentre le sedute smontabili consentiranno, all'occorrenza, di organizzare al meglio lo spazio in platea.
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Sempre al primo piano, trova spazio il "salone dei festeggiamenti", noto come "Sala Giuseppina". Il restauro ha preservato gli affreschi e gli stucchi che impreziosiscono questa sala, che con i suoi 285 metri quadrati si presta a svariate funzioni.
Salendo al secondo piano, si accede a uno spazio roof-garden denominato "Sala Cielo", che si caratterizza per la copertura trasparente.
L'ultimo livello, infine, è dedicato alla vista della città, con due terrazze affacciate sul lungomare e sulla splendida zona umbertina.