Tutto sull’oleandro, un arbusto sempreverde facile da coltivare sia in vaso che in terra
Pianta ornamentale tipicamente presente nelle zone del Mediterraneo, l’oleandro è un arbusto sempreverde ideale sia per essere coltivato in vaso che in terra. I suoi fiori sono molto colorati e spaziano dai toni del bianco, al rosa, rosso, giallo e salmone. Questa pianta è perfetta per essere utilizzata lungo le bordure o come siepe e in questo articolo capiremo insieme il perché.
Le caratteristiche principali
L’oleandro è caratterizzato da fogliame lungo e dalla forma affusolata, il cui colore è tipicamente verde scuro. Come arbusto sempreverde cespuglioso è particolarmente presente in natura, non è infatti difficile avvistarlo nei pressi dei letti dei fiumi.
I fiori, che sbocciano in estate, sono molto colorati e possono essere semplici, doppi o stradoppi, mentre le sfumature virano dal rosa, al rosso, giallo, salmone e bianco. Questa pianta è considerata rustica e molto robusta, ma il clima perfetto per la sua crescita è quello mediterraneo, ovvero caldo e temperato. L’oleandro è una pianta tossica, per cui il consiglio è di prestare sempre molta attenzione e, in caso di dubbi, di rivolgersi al personale specializzato in botanica.
La coltivazione in giardino
Il luogo ideale per coltivare l’oleandro è in una zona del giardino esposta al sole, luminosa e riparata dal vento. Durante le ore più calde della giornata è consigliabile che il luogo di messa a dimora sia ombreggiato. Il terreno sottostante deve essere sempre umido, drenato e possibilmente ricco di humus.
Come pianta rustica, l’oleandro non necessita di particolari cure: l’unica attenzione da non sottovalutare è l’annaffiatura, che deve avvenire con regolarità, in particolar modo nei primi anni di vita, in modo da favorire l’attecchimento.
Anche per quanto riguarda la potatura gli accorgimenti sono pochi: eliminare i rami e i fiori secchi e praticare una cimatura a 15/25 cm dalla base sporadicamente, in modo da permettere all’oleandro di rafforzarsi e crescere vigoroso.
Durante l’inverno, le piante giovani hanno bisogno di una pacciamatura creata con foglie secche e di una copertura con un telo traspirante. Le stesse accortezze possono essere riservate anche alle piante più vecchie, per mantenerle sane più a lungo.
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La coltivazione in vaso
L’oleandro può essere coltivato all’interno di un contenitore capiente e profondo, di dimensioni adeguate per poter permettere alla pianta di crescere e fiorire. Il terriccio deve essere specifico, aggiungendo sempre un nutriente organico composto da leonardite, che aiuta le radici dell’oleandro a irrobustirsi e stimola la crescita dei fiori. Alla base del vaso è possibile inserire dell’argilla espansa, per favorire il drenaggio del terriccio e proteggere la pianta dai ristagni. La posizione migliore in cui sistemarlo è una zona in piena luce e arieggiata, mentre le annaffiature devono essere regolari, per permettere al terriccio di mantenersi umido.
Il significato dell’oleandro
Sono molteplici e curiose le leggende che si celano dietro questa pianta: la prima, che è anche la più diffusa, narra la nascita della fioritura di un oleandro sul bastone di San Giuseppe. Da qui proviene infatti il suo soprannome: La Mazza di San Giuseppe.
Anticamente, le foglie dell’oleandro rappresentavano l’armonia dell’Universo, per la loro conformazione a gruppi di tre rami mentre, con il passare dei secoli, la sua connotazione positiva ha preso una piega piuttosto negativa: la scoperta della sua tossicità, infatti, viene associata a un cattivo presagio.