Giglio, come coltivarlo in vaso e giardino

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Segno inconfondibile della città di Firenze, il Giglio o Lilium, è il fiore simbolo della purezza che si coltivare in casa così come all’aperto

Il Giglio o Lilium è uno dei fiori più diffusi nella cultura occidentale, in particolare quella europea. Ne esistono tantissime specie diverse, nate dai più disparati incroci, ma tutte accomunate dall’avere corolle di fiori molto scenografiche e profumate. Per questo motivo il giglio è anche un bellissimo fiore di design perfetto per abbellire le quattro mura di casa.

L’intera pianta liliacea nasce a partire da un bulbo che si può piantare in vaso o direttamente in giardino, meglio durante i tiepidi mesi primaverili. Fiorisce molto facilmente e non richiede chissà quali cure, per questo è una pianta adatta anche ai meno esperti in fatto di pollice verde.

Giglio: come si coltiva

Il trapianto del bulbo, da cui poi nascerà il Lilium, deve essere sempre fatto in un terriccio morbido e ben drenato. Sia essa in vaso o giardino, la coltivazione di una nuova pianta è preferibile in primavera, quando le temperature sono già piuttosto miti e si può godere di una buona luce solare. Per i primi mesi di sviluppo del bulbo, si consiglia comunque il mantenimento in casa, dato che il giglio è una pianta che soffre molto le ventilazioni improvvise. I bulbi vanno piantati nel terreno a una profondità di almeno 2 cm e distanziati tra loro di una decina di centimetri, in modo che quando crescono, non si sovrappongano. Se si coltivano i gigli in vaso, mettere sul fondo un abbondante strato drenante, fatto ad esempio con palline di argilla o ghiaia, che lasciano defluire l’acqua e l’umidità in eccesso.

Giglio: il rinvaso

Così come per la coltivazione, il rinvaso del Lilium è meglio che avvenga in autunno o primavera. Operazione che sarebbe da fare almeno ogni 5 anni.

Giglio: l’illuminazione e la temperatura ideale

Il giglio è un fiore che ha bisogno della luce solare per almeno 6 ore giornaliere. Le ore mattutine sono perfette così l’umidità del terricio ha tutto il tempo di evaporare prima della notte e il sole non è eccessivamente forte da seccare la pianta.
Il giglio inoltre è un fiore che non sopporta il freddo. È preferibile coltivarlo quindi in un vaso da ritirare durante l’inverno e ogni volta che l’escursione termica si abbassa di molto. In genere è una pianta che fiorisce solo d’estate, ma con condizioni adeguate, non è raro che lo faccia anche in primavera e autunno. 

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Giglio: l’innaffiatura e la concimazione

Nel periodo di fioritura, l’innaffiatura del giglio deve sempre essere piuttosto abbondante e frequente (senza esagerare!). Negli altri periodi dell’anno può avvenire più saltuariamente. Ogni volta che la pianta è stata irrigata, si raccomanda di svuotare i sottovasi per evitare che le radici marciscano in fretta.

Per aiutare lo sviluppo della pianta e del fiore, al momento della piantagione si può inserire nel substrato un fertilizzante a lenta cessione per piante da fiore. Altrimenti, una volta piantato il bulbo, utilizzare concime liquido per piante liliacee ogni 2 settimane.

Giglio: la potatura

Il giglio non è una pianta che va potata. Basta togliere i fiori e le foglie secche ogni volta che se ne vede una.

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