L'arrivo del Carnevale, per i più piccoli, è l'occasione perfetta per divertirsi e travestirsi, ma anche per imparare qualche poesia o filastrocca facile e simpatica dedicata a questa festa
Con l'arrivo di febbraio è tempo di iniziare a pensare al Carnevale. Un'occasione che per i più piccoli significa divertimento, feste, coriandoli e travestimenti. Non solo: Carnevale è anche lo spunto perfetto per imparare qualche nuova poesia o filastrocca, insieme a tutta la famiglia. Eccone alcune dedicate proprio a questo periodo.
Carnevale, Gianni Rodari
Iniziamo con un grande classico, Carnevale di Gianni Rodari, poesia tratta da Il secondo libro delle filastrocche.
Viva i coriandoli di Carnevale,
bombe di carta che non fan male!
Van per le strade in gaia compagnia
i guerrieri dell’allegria:
si sparano in faccia risate
scacciapensieri,
si fanno prigionieri
con le stelle filanti colorate.
Non servono infermieri
perché i feriti guariscono
con una caramella.
Guida l’assalto, a passo di tarantella,
il generale in capo Pulcinella.
Cessata la battaglia, tutti a nanna.
Sul guanciale
spicca come una medaglia
un coriandolo di Carnevale
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Carnevale di Gabriele D’Annunzio
Un'altra poesia d'autore, quella di Gabriele D'Annunzio tratta da Filastrocche del mio paese.
Carnevale vecchio e pazzo
s’è venduto il materasso
per comprare pane e vino
tarallucci e cotechino.
E mangiando a crepapelle
la montagna di frittelle
gli è cresciuto un gran pancione
che somiglia ad un pallone.
Beve e beve e all’improvviso
gli diventa rosso il viso
poi gli scoppia anche la pancia
mentre ancora mangia, mangia…
Così muore carnevale
e gli fanno il funerale
dalla polvere era nato
ed in polvere è tornato
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I rumori del Carnevale di Mario Lodi
Ecco un'altra poesia perfetta da leggere a casa o a scuola.
Zumpete pa, zumpete pa
il Carnevale eccolo qua.
Trombette e cembali
tamburi e piatti
fanno un baccano che non si sa.
Chi suona bene,
chi suona male,
chi canta forte, chi scende e chi sale,
chi lancia lazzi lassù lassù…
È il finimondo? È il temporale?
Sono i rumori del Carnevale.
Filastrocca di Carnevale di Giuseppe Bordi
E adesso passiamo ad una filastrocca, scritta da Giuseppe Bordi.
Filastrocca di Carnevale
fai uno scherzo niente male
getta acqua di ogni colore
e lava via tutto il grigiore.
Togli lo sdegno da ogni viso
curva le labbra in un sorriso
riempi le bocche di belle risate
e le strade di carri e parate.
Regala al cielo le stelle filanti
ai disillusi due occhi sognanti
spargi coriandoli per la via
riporta nei cuori la fantasia.
Porta un costume a tutti noi
facci giocare a essere eroi
e sotto questi mascheramenti
saremo tutti felici e contenti
Il vestito di Arlecchino di Gianni Rodari
Un altro classico di Carnevale, la filastrocca di Gianni Rodari dedicata ad Arlecchino, una delle maschere più famose.
Per fare un vestito ad Arlecchino
ci mise una toppa Meneghino,
ne mise un'altra Pulcinella,
una Gianduia, una Brighella.
Pantalone, vecchio pidocchio,
ci mise uno strappo sul ginocchio,
e Stenterello, largo di mano
qualche macchia di vino toscano.
Colombina che lo cucì
fece un vestito stretto così.
Arlecchino lo mise lo stesso
ma ci stava un tantino perplesso.
Disse allora Balanzone,
bolognese dottorone:
"Ti assicuro e te lo giuro
che ti andrà bene li mese venturo
se osserverai la mia ricetta:
un giorno digiuno e l'altro bolletta!"
Filastrocca di Carnevale di Roberto Piumini
Ed ecco una filastrocca divertente dedicata ai travestimenti.
Io mi vesto da pompiere,
tu da vespa o candeliere,
lui da essere spaziale:
travestirsi non è male!
Io mi vesto da regina,
tu da sacco di farina,
lei da frate o da serpente:
travestirsi è divertente!
Io mi vesto da canguro,
tu da cavolo maturo,
lui da papera o da cuoco:
travestirsi, che bel gioco!