Passata di pomodoro, la classifica delle migliori per il Gambero Rosso

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Introduzione

Entrare in un punto vendita, oggi, equivale spesso a trovarsi spaesati in mezzo a una miriade di opzioni. L’abbondanza di proposte trasforma una semplice spesa in un percorso a ostacoli e questo succede in molti settori, come ad esempio quello alimentare. Basti pensare ai prodotti a base di pomodoro, sempre più presenti nei carrelli: per questo Gambero Rosso ha stilato una classifica delle migliori passate, analizzando 28 prodotti della grande distribuzione attraverso un blind test a cui hanno partecipato giornalisti di settore, chef ed esperti del campo. Ecco quali sono le 9 migliori

Quello che devi sapere

Passata di Pomodoro, Sarchio

Al nono posto si colloca la passata Sarchio, nata nei primi anni Ottanta e legata fin dal nome a un’identità agricola autentica. La filosofia produttiva si ispira alle pratiche organico-minerali, con attenzione alla sostenibilità ambientale e al benessere del consumatore. Nessun additivo, colorante o conservante: in etichetta compare un solo ingrediente, il pomodoro biologico coltivato in Toscana. Il colore è acceso, con semi e frammenti di buccia visibili che restituiscono un’impressione artigianale. La consistenza è densa e rustica, lontana dalle passate troppo filtrate. Al naso arrivano lievi toni agrumati, mentre all’assaggio domina una freschezza leggermente acerba, mitigata dalla cottura. Dolcezza e sapidità restano contenute, contribuendo a un profilo sobrio ed equilibrato.

 

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Passata, De Rica

All’ottavo posto troviamo De Rica, marchio entrato nella memoria collettiva anche grazie alla pubblicità televisiva del passato. Oggi l’azienda è parte del gruppo Casalasco ed è tornata a lavorare i pomodori nelle campagne emiliane, trasformandoli poco dopo la raccolta per conservarne le qualità. La passata si distingue per una tonalità scura e una tessitura uniforme e vellutata. Il profumo richiama il frutto fresco, con lievi accenti erbacei. In bocca la dolcezza cresce dopo la cottura ed è bilanciata da una componente salina ben dosata e da una freschezza agrumata che dona vivacità al sorso.

 

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Passata di pomodoro, Casa Coricelli

In settima posizione si colloca Casa Coricelli, storicamente legata all’olio ma ormai attiva anche nel settore delle conserve. La passata presenta tonalità scure, che si intensificano con il calore, e una consistenza più compatta. Il profumo rimane discreto, lasciando emergere sentori di pomodoro maturo. Al palato prevalgono note dolci, quasi confetturate, sostenute da una lieve acidità citrina, che rendono il profilo rotondo e gradevole.

Passata di pomodoro, Mutti

Un gradino più in alto in classifica si trova la passata Mutti, prodotta da una storica azienda parmense attiva da oltre un secolo, divenuta riferimento nel settore delle conserve di pomodoro. Le passate sono ottenute tramite un processo di centrifugazione e pastorizzazione, che concentra il prodotto fino a ricavare un chilo ogni due di pomodori freschi. Alla vista appare densa, con tonalità scure che richiamano un sugo a lunga cottura, sensazione accentuata scaldandola in pentola. Il profilo aromatico è sobrio, con cenni di frutto maturo e leggere note vegetali. In assaggio, l’acidità e l’amaro iniziali si attenuano con la cottura, lasciando spazio a una dolcezza più piena e a un gusto complessivamente bilanciato.

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Fior di passata, Rodolfi

In quinta posizione si colloca il Fior di Passata Rodolfi, marchio oggi guidato dalla quarta generazione ma proiettato verso i mercati esteri già dai primi anni del Novecento. La produzione resta concentrata nel Parmense, dove tre stabilimenti consentono di lavorare il pomodoro direttamente nei luoghi di coltivazione. Questo approccio si riflette in un profilo sensoriale autentico e riconoscibile. A crudo si percepisce una leggera nota acidula, resa più morbida dalla ricetta. Con la cottura emergono pienamente i caratteri del pomodoro maturo. Il colore è brillante, la consistenza omogenea. In bocca si distinguono una dolcezza persistente, una sapidità controllata, una freschezza residua e un finale lievemente amarognolo che completa l’equilibrio.

Passata di Pomodoro, Vitale

In quarta posizione si trova la passata Vitale, nata dall’iniziativa di produttori campani attivi da oltre cinquant’anni e fortemente legati all’area vesuviana. Il prodotto colpisce per un colore intenso e una consistenza robusta, quasi artigianale. Al naso compaiono sentori inizialmente vegetali, che la cottura trasforma in note più morbide e fruttate. In degustazione il profilo è ordinato e armonico, con dolcezza misurata, acidità viva e una presenza salina equilibrata. Un accenno umami arricchisce il finale, mentre la struttura conferma una materia densa e priva di impurità.

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Il delicato, passata extrafine, Petti

Medaglia di bronzo per Il Delicato, la passata extrafine di Petti. Malgrado l’immagine toscana, la storia del marchio nasce in Campania, fra terre storicamente vocate al pomodoro. Questa esperienza si ritrova nella passata, che privilegia finezza e misura. La struttura è compatta ma gentile, la fragranza sobria e mai invadente. Al gusto domina una dolcezza fruttata che ricorda la mela, accompagnata da una vena acidula leggera. Sullo sfondo compaiono sfumature aromatiche appena speziate, che rendono l’assaggio personale e non omologato. Ne risulta un profilo pulito, armonioso e riconoscibile, lontano dagli eccessi artificiali di molti prodotti industriali.

Pomodorissimo La Passata, Santa Rosa

Al secondo posto il prodotto Pomodorissimo La Passata di Santa Rosa. Il prodotto promette il gusto del pomodoro fresco e, contro ogni previsione, lo mantiene puntando su naturalezza più che su potenza. Il rosso è spento, la consistenza fluida, quasi casalinga. A crudo prevale una dolcezza delicata, mentre l’acidità resta contenuta. Il sorso continua su note fruttate limpide e una salinità appena accennata. L’insieme richiama le conserve domestiche più che un alimento industriale: niente iperconcentrazioni, nessuna spinta artificiale. Dietro un aspetto dimesso si cela un equilibrio caldo e rassicurante che conquista senza clamore.

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Passata di pomodoro Verace, Cirio

Leader di questa classifica la passata di pomodoro verace di Cirio: il nome Cirio è legato alle origini dell’industria conserviera italiana e, nonostante alcune vicende societarie complesse, resta sinonimo di affidabilità. La passata presenta una separazione evidente tra parte liquida e polpa, ma al gusto riscatta ampiamente l’impatto visivo. Il pomodoro è chiaro, maturo, coerente. L’acidità è breve e funzionale, la dolcezza piena ma mai stancante. La bocca resta pulita, avvolta da una texture setosa e confortante. Un risultato ordinato e convincente, che giustifica la reputazione storica del marchio nella grande distribuzione.

 

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