Gen Z e Millennials uniti contro il Taste Shaming

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Nonostante nel nostro Paese la trasgressione culinaria venga vista come una vera eresia, un sondaggio social condotto da Calvé ha evidenziato che in molti, tra Millennial e Gen Z, rivendicano la propria libertà d’espressione in materia gastronomica, dando il via agli abbinamenti più bizzarri senza sensi di colpa o pregiudizi

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In un Paese dove la cucina è religione, e la ricetta della Carbonara è paragonabile a un dogma tale per cui che anche solo nominare la panna può essere motivo di esclusione da pranzi di famiglia e gruppi WhatsApp, la trasgressione culinaria è vista come una vera eresia. In questo senso, consuetudini come aggiungere il formaggio sullo spaghetto allo scoglio non sono considerati errori, bensì veri e propri crimini culturali. In questo clima di sacralità gastronomica, uscire dai binari delle tradizioni può costare molto caro. Eppure sono in molti, tra Millennial e Gen Z, a rivendicare la propria libertà d’espressione culinaria. È quanto emerge da un sondaggio social condotto da Calvé e realizzato in occasione del lancio della campagna Maio Land, il primo luogo sulla Terra dove ogni “crimine culinario” può essere non solo perdonato ma addirittura celebrato, senza sensi di colpa. Lo storico brand scende in campo a fianco dei più giovani, per liberalizzare gli abbinamenti gastronomici più bizzarri e garantire ai consumatori di tutte le età un mondo libero da pregiudizi.

Il Taste shaming 

Non a caso, si parla sempre più di fenomeni di “taste shaming”: giudizi al vetriolo, occhiatacce di dissenso, commenti colmi di disprezzo sui social, l’indignazione di parenti e amici pronti a disconoscere il mal capitato che aveva solo voglia di una “piccola” trasgressione culinaria. Gli stessi che ora vogliono ribellarsi e hanno scelto di farlo rivendicando un’epoca di liberazione gastronomica, una sorta di rinascimento di sapori inediti e accostamenti provocatori.

Le parole della Psicologa Deborah Disparti 

“Il taste shaming si configura come meccanismo psicosociale che va oltre il mero gusto culinario, e che può minare il benessere dell'individuo colpendolo nella sua identità – spiega la psicologa Deborah Disparti – Il suo impatto è particolarmente evidente tra le generazioni più giovani che si trovano in una delicata fase di costruzione identitaria e in cui la maggiore sensibilità al giudizio può contribuire a formare un'immagine di sé fragile e inadeguata, il cui rischio è l'isolamento sociale. Rivendicare le proprie preferenze, incluse quelle considerate "crimini culinari", è un modo per affermare se stessi, al di là degli standard esterni e adottare un atteggiamento aperto, curioso e non giudicante dei gusti personali, può favorire non solo il benessere individuale, ma anche una cultura più inclusiva, in cui ognuno può trovare piena rappresentazione ed espressione di sé”.

Il fenomeno inverso: l'Anti taste shaming

In risposta a questa tendenza è nato quindi il movimento intergenerazionale “anti taste shaming” che promuove invece un approccio più consapevole e rispettoso della storia che ognuno ha con il cibo, tra ricordi, emozioni e storie. Ma quali sono i “guilty pleasure” più amati dai giovani italiani? Ad aggiudicarsi il podio degli abbinamenti che sfidano le regole del buon senso e fanno tendenza: la regina delle ricette salva tempo con il 25% delle preferenze, pasta con tonno e maionese presente su tutte le tavole degli studenti fuori sede; al secondo posto spicca la pizza con l’ananas, irrinunciabile per il 21% delle persone intervistate; mentre il cappuccino consumato a pranzo o a cena raggiunge il 17% delle preferenze. È in questo contesto che nasce il menu anti taste shaming, ideato con il contributo di celebri chef per dare voce, e sapore, a quelle combinazioni che un tempo facevano storcere il naso ma oggi rappresentano un nuovo modo di esprimere sé stessi a tavola. Ecco quindi i brownies con la maionese di Anna Zhang, la vincitrice di MasterChef Italia 14, il mini sandwich di tartare di manzo con maionese aromatizzata con olio di sesamo tostato e cipollotto fresco proposto da Eleonora Riso, la vincitrice di MasterChef Italia 13, e i cannoli di polenta ripieni di patate e pulled chicken, con una generosa colata di maionese, proposti dallo chef e food content creator Andrea Mainardi.

 

 

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