Premio Campiello 2025, ecco la cinquina dei libri finalisti

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Tra appelli rivolti a editori e scrittori per portare nelle librerie una "letteratura non omologata" e riflessioni sul ruolo dei libri in un mondo in preda al caos, sono stati annunciati i cinque titoli che si contenderanno il prestigioso riconoscimento

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Romanzi tanto storici quanto universali, libri di viaggio, nel senso ampio del termine, che si muovono nello spazio e nel tempo, e poi la forma-racconto: c’è questo e molto altro nella cinquina finalista del Premio Campiello che è stata annunciata il 30 giugno nell'aula magna di Palazzo del Bo a Padova. A contendersi il prestigioso riconoscimento alla sua 63esima edizione saranno “Di spalle a questo mondo” di Wanda Marasco (Neri Pozza); “Bebelplatz” di Fabio Stassi (Sellerio); “Inverness” di Monica Pareschi (Polidoro); “Nord Nord” di Marco Belpoliti (Einaudi); “Troncamacchioni” di Alberto Prunetti (Feltrinelli).

I voti sono stati espressi, come da prassi, in diretta dagli 11 membri selezionati della Giuria dei Letterati, presieduta dal giornalista Giorgio Zanchini che ha ricordato come i libri aiutino “a dare forma al caos del mondo in cui viviamo e a trovare un racconto condiviso”. Il primo libro a entrare nella cinquina è stato “Di spalle a questo mondo”, che è anche tra i semifinalisti del Premio Strega 2025. Il romanzo di Wanda Marasco, ambientato nella Napoli ottocentesca, colpisce per la ricerca linguistica e per la potenza della storia di amore e follia che unisce i due protagonisti, il medico napoletano Ferdinando Palasciano, precursore della Croce Rossa, e di sua moglie Olga Pavlova Vavilova, nobildonna russa. Un altro romanzo dal respiro storico è Troncamacchioni di Alberto Prunetti che ci porta nella Maremma grossetana agli albori del fascismo tra briganti, anarchici e dissidenti. È una raccolta di racconti, invece, “Inverness” con cui la traduttrice Monica Pareschi, a dieci anni dal suo esordio, torna alla narrativa. Le novelle sono legate da un filo rosso: la paura che proviamo nell’incontro con l’altro. 

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Da leggere come degli atlanti i due libri di Belpoliti e Stassi. Nel primo “Nord Nord” l’autore si interroga sul significato di questa parola in senso generale e particolare, contestualizzandolo all’Italia, al presente e al passato. Per trovare le risposte si richiama a ricordi personali e letterari e agli strumenti della storia e della geografia. In “Bebelplatz” Stassi parte da una data, il 10 maggio del 1933, nella notte in cui si consumò il rogo nazista dei libri proibiti, per rispondere a un’altra domanda cruciale: “Che cos’è la letteratura?”. 

 

Come ogni anno il Premio, a cui possono concorrere opere sia di fiction sia di non-fiction, è un’occasione per riflettere sulle tendenze della produzione letteraria italiana. Nella sua relazione il membro della giuria Federico Bertoni, professore di Teoria della letteratura all'Università di Bologna con dieci anni alla spalle di Campiello, ha lanciato un appello rivolto a scrittori e editori per portare nelle librerie una letteratura non standardizzata che combatta l’omologazione imposta dalle logiche commerciali. Per il professore, interpretando la letteratura come indicatore di quello che succede intorno a noi, “si rileva un certo individualismo, il culto dell'identità in varie forme, la difficoltà che emerge nello scrivere storie che sappiano tenere insieme destini personali e collettivi, ben rappresentata dalla fiumana dei memoir autofinzionali, che si ripiegano nel privato”. E ancora ribadisce la crisi del romanzo sottolineando la grande quantità di opere “che si aggrappano a storie realmente accadute, a fatti di cronaca, al limite della saggistica”. I cinque libri scelti dalla giuria sembrano da un lato voler indicare una direzione differente rispetto a quella imperante, ma fotografano al tempo stesso il peso della non-fiction nel panorama italiano.



Gli autori si preparano a portare in giro per l’Italia le opere. Tra giugno e luglio si svolgerà il consueto tour estivo dei finalisti: partendo da Roma si attraverserà la Penisola, passando per Treviso e Brindisi fino a Folgaria. Il vincitore scelto dalla Giuria dei Trecento Lettori sarà proclamato al Teatro La Fenice il 13 settembre.

 

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