Always in Fashion, la retrospettiva di Norman Parkinson a Torino

Per decenni è stato “Always in Fashion”. È questo il senso della mostra di Norman Parkinson in corso a Palazzo Barolo, una delle residenze gentilizie più belle di Torino, prima città a ospitare in Italia questa retrospettiva dedicata al grande fotografo britannico. Diceva della sua Arte: “Mi piace far apparire le persone come vorrebbero apparire e, con un po’ di fortuna, anche un po’ meglio”, frase che sintetizza bene lo spirito col quale affrontava la sua professione. La carriera di Parkinson Parkinson era nato in una famiglia della buona borghesia londinese nel 1913, suo padre era avvocato ma lui decise presto di non seguire le orme paterne, dedicandosi alla fotografia e iniziando come apprendista nello studio del famoso fotografo di corte Richard N. Speaight. Più tardi, si unì al collega Norman Kibllewithe e fondò con lui uno studio associato, fino a decidere di lavorare da solo, entrando quasi per caso nel mondo della fotografia di Moda. Sessant'anni di storia in mostra Il percorso espositivo, che attraversa quasi 60 anni di storia, è diviso per sezioni e ci racconta l’evoluzione della Moda e della società, grazie anche a un’estetica fotografica rivoluzionaria. Le sue opere sono “in movimento”, la staticità vi è pressoché bandita, le persone che egli ritrae – siano uomini o donne, attori, attrici, modelle – ci appaiono davvero reali, nella loro eleganza sinuosa, figure moderne e ancora attuali, nonostante sia passato qualche anno da quando sono state ritratte. Scatti che vanno dalla Gran Bretagna degli anni '30 alle mode austere della Seconda Guerra mondiale; dal New Look parigino degli anni '50 alla Swinging London degli anni '60; fino al glamour e allo sfarzo degli anni '70 e '80. Terence Pepper - Curatore mostra Un esempio su tutti è la fotografia scelta per la copertina del catalogo, che ritrae una splendida Audrey Hepburn, come spiega Terence Pepper, curatore della mostra e già curatore – per 40 anni - della londinese National Portrait Gallery; oltre a essere autore di diversi libri, saggi e figura centrale nel panorama della fotografia britannica, Pepper è impegnato nella divulgazione e nella conservazione di importanti archivi storici. Per la prima volta il nostro Paese ospita una mostra dedicata interamente a Norman Parkinson. Perché avete scelto il titolo “Always in Fashion”? Sono molto contento di essere qui, con questa meravigliosa squadra e queste splendide ottanta e più foto sul muro, foto di una mostra di design. La foto scelta per la copertina del catalogo, tanto per fare un esempio, ritrae Audrey Hepburn ed è una delle mie preferite in mostra; sono davvero emozionato per il fatto che il museo ha deciso di pubblicare questa, per la copertina del catalogo. Questa immagine fu scattata a Roma, nel 1955, Audrey si era sposata di recente con Mel Ferrer e la coppia aveva affittato una villa, che divenne il set per questo e altri scatti. La coppia trascorse la luna di miele in questa casa e proprio qui i due fecero base nel periodo in cui stavano girando Guerra e Pace, film molto lungo, diretto da King Vidor, basato sull’omonimo romanzo. Non è solamente una splendida immagine di Audrey, è una foto di lei mentre indossa uno speciale abito da cocktail, della collezione Primavera/Estate 1955, disegnato per lei da Hubert de Givenchy, che era il suo stilista preferito, al quale sempre chiedeva di disegnare gli abiti per i suoi film. Edoardo Accattino – Organizzatore della mostra Cosa l’ha spinta a scegliere di lavorare all’organizzazione di questa mostra? La mostra “Always in Fashion” racconta gli oltre 60 anni di carriera di uno dei più grandi maestri della fotografia di moda, che per decenni ha raccontato – su riviste come Vogue o Queen - l’evoluzione stilistica del XX secolo. Attraverso un percorso elegante e raffinato, l’esposizione intende narrare al pubblico come si è evoluta la Moda dagli anni ’30 del ‘900 fino alla fine degli anni ’80, mi sembravano ottime ragioni per cimentarmi in questo lavoro, che sarà visitabile fino al 29 giugno.

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