
Un volume fotografico per “andare dietro le sbarre” e aprire uno squarcio di speranza nel buio di tanti vissuti: racconti di uomini e donne che vivono l’esperienza del carcere di san Vittore. La prima presentazione giovedì 28 febbraio nel penitenziario di Bergamo
Un volume fotografico che racconta, attraverso immagini e testimonianze, la realtà spesso dimenticata di chi vive il carcere. Un viaggio tra storie di dolore, ma anche di speranza che vuole dare voce agli invisibili. Giovedì 27 febbraio alle 14, presso il Carcere di Bergamo, avrà luogo la prima presentazione rivolta ai detenuti del libro "I volti della povertà in carcere" di Matteo Pernaselci e Rossana Ruggiero, con prefazione del Cardinal Zuppi. Un volume fotografico per “andare dietro le sbarre” e aprire uno squarcio di speranza nel buio di tanti vissuti: racconti di uomini e donne che vivono l’esperienza del carcere di san Vittore. Perché dietro ogni volto c’è una storia che merita di essere raccontata.

Le storie dei detenuti
Le storie dei condannati e degli operatori raccolte da Rossana Ruggiero - giurista e bioeticista - si riflettono nelle fotografie in bianco e nero ad opera del fotografo Matteo Pernaselci, che ne catturano gli oggetti e i luoghi e mostrano una povertà sociale e umana troppo spesso ignorata. Tra le tante vicende raccontate c'è quella di Berrich, infermiera tunisina arrivata in Italia per fuggire dal primo matrimonio ora condannata per minacce dopo aver scoperto il tradimento del compagno, e Roberto, ragazzo di 23 anni di cui quattro già passati in carcere per reati commessi sotto l'effetto di sostanze che si prepara a tornare in libertà e a seguire la sua passione per la musica.

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Dieci istituti penitenziari coinvolti
Nel 2025 in dieci istituti penitenziari italiani da nord a sud (a partire dal 27 febbraio presso il Carcere di Bergamo, per poi approdare il 3 aprile a quello di Milano) i detenuti potranno leggere e reinterpretare le storie del volume, trovando in esse un riflesso della propria esperienza. Accanto a loro, gli autori, educatori e personalità del mondo della cultura e dell'arte porteranno un messaggio di ascolto e speranza. Fuori dal carcere, nelle città coinvolte, incontri e una mostra fotografica apriranno il dibattito sulla realtà della detenzione e sul valore del reinserimento.
