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Salone del Libro, edizione record: chiusura con 222mila visitatori, boom di giovani

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Nel 2023 le presenze erano state 215.000. L'84% dei visitatori quest'anno ha comprato il biglietto online. La direttrice Benini: "È stato meraviglioso". L'appuntamento con la prossima edizione sarà a Torino dal 15 al 19 maggio 2025

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È stata un'edizione record per il Salone del Libro di Torino, per la prima volta guidato da Annalena Benini. Dal 9 al 13 maggio i visitatori sono stati 219.400, e la proiezione parla di 222.000 presenze rispetto ai 215.000 visitatori del 2023.
Il sabato si è riconfermato quest'anno come il giorno con più affluenze, secondo il venerdì. A dirlo è stato l'amministratore delegato Piero Crocenzi nel corso della conferenza stampa di chiusura dell'edizione numero 36. Questa è stata anche l'edizione dei giovani, di cui 28.300 studenti. Boom di ticket elettronici: l'84% dei visitatori ha comprato il biglietto on line. Il 29% sono under 25, il 61% under 40. In cinque giorni i lettori hanno incontrato ospiti da tutto il mondo e case editrici all'insegna della 'vita immaginaria', il tema di quest'anno. L'appuntamento con la prossima edizione sarà a Torino dal 15 al 19 maggio 2025. 



 

 

 

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La direttrice Annalena Benini: "È stato meraviglioso"

"Ma che bel Salone. È stato meraviglioso. Abbiamo reso reale quello che immaginavamo, che ciascuno di noi desiderava intorno al libro, alla letteratura, alle nostre vite immaginarie", ha commentato la direttrice Benini nella conferenza stampa di chiusura. E già pensa alla prossima edizione di cui sono state annunciate le date, dal 15 al 19 maggio, la regione ospite, la Campania e il Paese ospite i Paesi Bassi. "Dovremo trovare un titolo ancora più bello", dice Benini, "ce la faremo. Mi sembra una bella strada su cui continuare, cercando sempre il massimo della qualità. Abbiamo fatto molte sperimentazioni di successo, mi piacerebbe riuscire a dare spazio davvero a tutti i visitatori perché a volte è un peccato vedere persone che fanno la fila per un evento e poi non riescono ad entrare e allora ordinatamente si mettono in fila per il firma copie. Credo che il desiderio di condivisione e appartenenza a una comunità di lettori e lettrici vada premiato".

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Le contestazioni dei pro-Palestina

Sulle contestazioni, Benini aggiunge: “Ritengo che il Salone abbia fatto quello che è nella sua natura, cercare di dare la parola a tutti e soprattutto di ascoltare tutti”, ha risposto interpellata sulle proteste che si sono verificate sabato pomeriggio davanti all’ingresso principale della manifestazione per opera di militanti pro Palestina.  “L’ascolto è importante, ci tengo molto e in questo Salone l’ascolto, a vedere le platee silenziose e attentissime, ha funzionato”, ha aggiunto Benini, che a chi si è lamentato del fatto che si fosse parlato poco del conflitto nella Striscia di Gaza ha replicato: “Non si è parlato poco di questo argomento, abbiamo  costruito con cura un bellissimo programma in cui abbiamo dato voce a tutti e in particolar modo a quelle persone che hanno visto i conflitti, che sono stati in tutti i luoghi di conflitto oltre che agli scrittori e alle scrittrici e alla letteratura”. 

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La festa dei libri e dei lettori

"Il Salone è più forte di tutti i divani, di tutte le distanze. Un crescendo di emozioni. È una fiera, ma anche un megacongresso, una megaconferenza, una megafesta. Ed è pop. Sono stati quattro giorni meravigliosi e complessi", ha detto l'assessore comunale alla Cultura, Rosanna Purchia, che ha spiegato che nello stand della città sono stati 33 gli eventi, più di otto al giorno,  con oltre 2.500 visitatori.  "Ma questo è davvero il Paese in cui pochissimi leggono? Qui erano tutti a guardare e comprare libri. È il clima straordinario di festa che ci accomuna tutti. Al Salone puoi incontrare Rushdie e Saviano, ma anche Robi Facchinetti o Enzo Iacchetti, partecipare a un incontro con Littizzetto e con Piccolo. Un grande Salone dei giovani e un grande salone internazionale" ha sottolineato Giulio Biino, presidente della Fondazione Circolo dei Lettori.  "C'è serenità da parte da chi lo organizza, leggerezza e un pizzico di follia e tutto questo si trasferisce nel Salone. Mai come quest'anno ho visto tantissimo entusiasmo, giovani che sfogliavano i libri", ha aggiunto Alessandro Isaia, segretario generale della Fondazione per la Cultura, per la prima volta nella squadra del Salone.

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